L’ambiente
è tutto ciò che ci circonda, il luogo in cui si sviluppa la vita. In esso tutti
gli organismi sono legati ad una catena che condiziona l’esistenza dell’uno a
quella dell’altro.
L’uomo
ha saputo convivere con l’ambiente quasi dovunque e molto spesso lo ha
trasformato ricercando nuove possibilità di vita e sviluppo. L’uomo ha agito
sull’ambiente migliorando il suo stato di salute. Oggi più di ieri la maggior
parte delle nostre giornate viene passata in ambienti chiusi o confinati. Per
gli ambienti confinati è possibile individuare caratteristiche di sicurezza e salubrità.
La
sicurezza di un ambiente è rappresentata da caratteristiche strutturali tali da
ridurre al minimo la possibilità di incidenti. Sono essenziali:
-
L’idoneità
degli impianti elettrici
-
Il
buon funzionamento degli impianti di riscaldamento
-
L’assenza
di barriere architettoniche o pericoli
Ogni
ambiente differisce per i rischi presenti in relazione alle attività che vi si
svolgono ed alla particolarità delle persone che vi si trovano ( es.anziano a
domicilio, in ospedale, in RSA).
La
salubrità,ossia il benessere e la salute delle persone in un ambiente confinato
dipendono da:
-
Il
controllo del microclima
-
Il
contenimento del rischio infettivo
Il Microclima
Viene
definito come il clima in un ambiente confinato ed è l’insieme di più fattori:
-
Temperatura
-
Umidità
-
Ventilazione
-
Illuminazione
Temperatura: la temperatura
esterna influisce sul mantenimento di quella corporea e quindi alla possibilità
delle persone di svolgere le loro attività in una condizione di benessere. I
valori medi generalmente oscillano intorno ai 18-24° C, ma è necessario
precisare che la temperatura deve essere regolata in relazione a fattori quali
il tipo di lavoro che si svolge in quell’ambiente, lo stato di riposo o di
attività delle persone, il loro stato di salute.
Umidità: se la temperatura è
ottimale, l’organismo tollera valori di umidità molto variabili ( dal 30 al
70%). L’aria eccessivamente secca tende a disidratare le mucose della bocca e
delle vie respiratorie, mentre un eccesso di umidità impedisce la traspirazione
e la dispersione del calore dal corpo umano.
Ventilazione:
con questo termine si indicano il movimento e il ricambio dell’aria
nell’ambiente chiuso. Il movimento dell’aria provoca una maggiore dispersione
di calore e apporta una sensazione di freschezza che permette di sopportare le
temperature più elevate. Da un punto di vista igienico l’aspetto essenziale è
rappresentato da un effettivo ricambio d’aria fra l’ambiente confinato e
l’esterno. Il ricambio di aria garantisce l’ingresso di aria fresca, ricca di
ossigeno, diminuisce la polvere e diluisce i microrganismi presenti nell’aria,
può ottenere inoltre un effetto di riequilibrio dell’umidità e della
temperatura.
Illuminazione:
una adeguata illuminazione ha un effetto diretto sul funzionamento dell’occhio.
Una luce troppo bassa provoca affaticamento della vista, difficoltà di
concentrazione. La luce artificiale deve essere correttamente orientata,
uniformemente distribuita e non deve produrre effetti di abbagliamento.
Le cause di inquinamento dell’aria in ambiente confinato
L’aria
di un ambiente chiuso in cui soggiornano più persone diviene in breve tempo
viziata. Ogni individuo modifica l’ambiente con la sua presenza, con la
respirazione sottrae ossigeno ed emette anidride carbonica e vapore acqueo,
tutto il corpo umano emana calore e attraverso la pelle, produce sudore e
sostanze grasse. L’aria diviene calda e umida e può presentare odori
sgradevoli. Per questi motivi che entra nella stanza dall’esterno può
facilmente avvertire la necessità di un ricambio dell’aria. Anche la presenza
di persone e/o animali nella stanza aumenta il numero di microrganismi
nell’ambiente. I microrganismi si depositano sulle superfici, si mescolano con
la polvere e se questa viene sollevata, rimangono sospesi nell’aria, aumentando
la possibilità di trasmissione delle infezioni da una persona all’altra.
Principi e interventi di igiene ambientale
Il rischio infettivo
Viene
definito come la probabilità delle persone presenti in un ambiente di subire un evento dannoso
per la salute causato da microrganismi. I
microrganismi sono esseri viventi formati da una sola cellula visibili soltanto
al microscopio. Ne esistono di diversi tipi: batteri, virus, funghi, essi
trovano condizioni favorevoli sui tessuti viventi e nell’ambiente, in presenza
di umidità, temperatura adeguata ( 30-40°) e di materiale organico da cui traggono le sostanze nutritive
essenziali per la sopravvivenza e la riproduzione, condizioni sfavorevoli sono
invece le basse temperature e quelle molto elevate, gli ambienti asciutti e
l’esposizione alla luce solare per l’effetto disinfettante dai raggi
ultravioletti. Il pericolo per la salute dell’uomo è rappresentato da
microrganismi detti patogeni , che hanno la capacità di causare un danno
all’ospite che si manifesta con uno stato di malattia. E’ necessario tener
presente che in alcuni soggetti, le cui difese naturali sono ridotte (anziani,
bambini, soggetti con patologie debilitanti) o sottoposti ad interventi
chirurgici con una lesione della cute, possono diventare pericolosi anche
microrganismi generalmente innocui.
Infezione: quando i
microrganismi penetrano nel corpo umano e provocano una reazione di difesa,
senza dare sintomi di malattia si parla di infezione Malattia: quando i microrganismi vincono le difese dell’ospite, si
riproducano al suo interno ed esercitano un danno, siamo di fronte ad una
malattia infettiva.
DEFINIZIONE DI IGIENE
AMBIENTALE
Ogni
struttura sanitaria ha come scopo
fondamentale il compito di accogliere individui il cui stato di salute è
compromesso. L’obiettivo primario dell’igiene ambientale è ridurre il rischio
di trasmissione di agenti patogeni dall’ambiente all’uomo attraverso vie di
trasmissione dirette ed indirette. Per raggiungere tale obiettivo, l’operatore
addetto all’assistenza di base, è chiamato a partecipare a diversi interventi
preventivi che sono di competenza propria, quali:
-
Sanificazione
e disinfezione ambientale
-
Decontaminazione
e pulizia di attrezzature, strumentari e presidi usati per l’assistenza
-
Il
trasporto e lo stoccaggio dei materiali sterili
-
Il
confezionamento dei rifiuti pericolosi a rischio infettivo
Principi generali su cui si basa la sanificazione
Come
già detto i microrganismi si depositano nell’ambiente dove rimangono inglobati
nella polvere e nello sporco; inoltre se vi è la presenza di umidità e/o di
materiale organico (residui alimentari, tracce di sangue, secrezioni ecc..)
essi trovano le condizioni ideali per moltiplicarsi, aumentando il rischio di
infezioni.
La
sanificazione consiste nella rimozione meccanica del materiale organico e della
sporcizia dagli oggetti e non ha lo scopo di uccidere i microrganismi, ma di
rimuoverli diminuendone la concentrazione. La rimozione dello sporco avviene
con l’impiego di acqua e detergente. La pulizia se svolta con una metodologia e principi adeguati è in grado
quindi una volta ben pulite e asciutte le superfici trattate, trattate, è in
grado da sola di ridurre il rischio di infezione e di assicurare un livello
igienico atto a tutelare la salute delle persone. Considerando che la pulizia
assume un’importanza fondamentale nella prevenzione delle infezioni è di
fondamentale importanza che l’operatore impegnato nell’erogazione di attività
alberghiere e di supporto alla persona conosca e adotti in maniera rigorosa le
tecniche della sanificazione
La
rimozione dello sporco dalle superfici si ottiene con l’intervento dei seguenti
fattori:
§ Acqua
§ Detergente
§ Azione meccanica
§ Tempo
Ricordare
bene che il vero nemico della pulizia è la polvere
, la quale deriva da molte fonti di cui le
principali in ambiente sanitario sono riconducibili all’utilizzo
costante di grandi quantità di biancheria e delle attività lavorative. Altre
fonti di polvere possono essere elementi inquinamenti portati dalle scarpe dei
visitatori e degli operatori. La polvere si deposita su tutte le superfici e
viene veicolata dalla ventilazione e dalle mani. L’intervento di spolveratura è
l’unico che permette una corretta rimozione della polvere.
I principi generali
della sanificazione
Effettuare
sempre le tre fasi della sanificazione nel seguente ordine.
1.
Spolveratura/scopatura
ad umido
2.
lavaggio
3.
risciacquo
Non
alzare la polvere
Separare
le attrezzature e i materiali di pulizia puliti e rinnovarli appena sporchi
Mantenere
sempre pulite le soluzioni detergenti
Conservare
tutte le attrezzature e i materiali per la sanificazione puliti e asciutti
Attrezzature per la
sanificazione
L’utilizzo
di attrezzature adeguate permette di ottenere una sanificazione efficace,
ridurre i rischi da postura, spostamento e sollevamento a carico dell’apparato
muscolo-scheletrico dell’operatore, ridurre i tempi.
Le
principali attrezzature ed i sistemi più usati sono:
Carrelli: l’uso di carrelli,
predisposti per trasportare tutto il materiale occorrente per la sanificazione,
è importante per ridurre la fatica dell’operatore e per rendere più razionale
il lavoro, evitando inutili perdite di tempo.
Scope e spazzoloni
tradizionali:
devono essere costruiti con materiali che ne permettano il lavaggio frequente e
una asciugatura veloce, i manici devono essere di lunghezza sufficiente per
permettere all’operatore di lavorare in posizione eretta.
Scope a frange: sono composte da un
manico e da un supporto su cui viene posta una frangia di cotone trattata in
modo tale che attiri la polvere.
Sistema Tasky e/o
sistema Mop
Attrezzature
meccaniche: permettono
un risparmio di fatica e tempo, le più usate sono le macchine lavapavimenti
utilizzate per la sanificazione di corridoi e ampi spazi esterni o per la
sanificazione straordinaria a fondo. Sono dotate di dischi o spazzole circolari
rotanti, di serbatoi per la soluzione detergente e possono essere utilizzate
per la rimozione della polvere, il lavaggio a fondo per rimuovere lo sporco
depositato in profondità, il lavaggio quotidiano di spazi molto ampi.
I detergenti
La
sanificazione si basa sull’uso di detergenti che hanno la proprietà di
sciogliere e staccare lo sporco. I detergenti devono essere utilizzati nella
dose indicata sull’etichetta, non devono essere mescolati tra loro e
assolutamente non devono essere mescolati con i disinfettanti. Devono essere
conservati nelle proprie confezioni evitando stravasi e manovre che possono
determinare la contaminazione. Devono essere conservati in un armadio chiuso,
adibito a contenere attrezzature e materiali per la sanificazione.
Esistono
numerosi detergenti per scopi e materiali diversi:
-
detergenti
per superfici dure
-
creme
o polveri abrasive
-
anticalcare
-
detergenti
disinfettanti, ovvero prodotto con cui si ottiene la pulizia e la disinfezione
con un solo passaggio
Le
attività di sanificazione si suddividono in giornaliere e periodiche
pianificate secondo protocolli e
procedure.
La disinfezione
Consiste
nella distruzione della maggior parte dei germi patogeni presenti su un oggetto
o su uno strumento , escluso le spore. Si attua con prodotti chimici liquidi , i disinfettanti e deve essere
effettuata solo nei casi in cui è veramente richiesta; infatti un uso improprio
di queste sostanze soprattutto se a dosaggi errati, permette di ottenere
l’effetto inverso a quello desiderato.
La
disinfezione è necessaria:
- per decontaminare le attrezzature impiegate per l’assistenza al paziente o le superfici che siano contaminate da materiali biologici
- per i presidi sanitari e gli strumenti non monouso che entrano in contatto con cute o mucose integre
- quando la carica microbica presente nell’ambiente deve essere particolarmente bassa, oppure per la particolarità delle azioni che vi si svolgono, o l’alta suscettibilità dei soggetti che vi si trovano.
La
disinfezione è essenziale per abbassare il numero dei microrganismi presenti in
modo da ridurre il pericolo per i soggetti a rischio.
Principi per il corretto utilizzo dei
disinfettanti
L’utilizzo
dei disinfettanti è molto importante e non può essere lasciato al caso.
L’impiego di
una sostanza disinfettante non adatta, a dosi sbagliate ed in modo scorretto
porta conseguenze quali.
-
L’inefficacia
del disinfettante verso il microrganismo
-
L’insorgenza
della resistenza batterica per cui i microrganismi si adattano al disinfettante
e riescono a sopravvivere ed a moltiplicarsi
-
Effetti
tossici per gli operatori che li utilizzano
Per
utilizzare correttamente un disinfettante:
§
Far
procedere alla disinfezione un’accurata pulizia
§
Eseguire
la diluizione e l’utilizzo dei disinfettanti indossando adeguati dispositivi di
protezione individuale
§
Rispettare
le concentrazioni di uso e i tempi di contatto indicati
§
Leggere
bene l’etichetta e seguire le indicazioni riportate
§
Se
la diluizione avviene con acqua è bene che questa sia fredda perché alcuni
disinfettanti sono inattivati dal calore ( es. quelli a base di cloro )
§
Prelevare
i disinfettanti dalle confezioni originali, evitare di travasare il
disinfettante in altri contenitori
§
Evitare
di mescolare disinfettanti fra loro, o disinfettanti con detergenti per evitare
il rischio di inattivare i disinfettanti e provocare esalazioni tossiche
§
Non
aggiungere mai disinfettanti nuovi in contenitori già usati e sporchi.
I
disinfettanti devono essere conservati in armadi chiusi a chiave con
temperatura piuttosto bassa ed una buona aerazione, devono essere posti
separati dai detergenti.
La sterilizzazione
Processo
fisico, chimico, che porta alla distruzione di tutte le forme viventi, comprese
le spore. In tempi passati avveniva con l’utilizzazione di piccole
sterilizzatrici a calore secco, oggi è più spesso un servizio centralizzato.
La
sterilizzazione viene attuata con:
-
Metodi
fisici ( calore secco, vapore saturo,radiazioni ionizzanti)
-
Metodi
chimici ( gas plasma, ossido etilene, acido paracetico, formaldeide)
La scelta del
metodo di sterilizzazione viene fatta prendendo in considerazione le
caratteristiche del materiale da sterilizzare, la sicurezza, la rapidità del
ciclo, il costo del metodo.
Le fasi della sterilizzazione
- la preparazione del materiale da sterilizzare
- trasporto del materiale sterile
Preparazione
del materiale da sterilizzare
E’ un
processo che consta di più fasi la cui esecuzione se non ben svolta, può
comportare l’inefficacia di tutto il processo.
Le fasi della
preparazione del materiale da sterilizzare sono:
§
raccolta
§
decontaminazione
§
lavaggio
§
risciacquo
§
asciugatura
§
controllo
§
confezionamento
IL TRASPORTO DEI MATERIALI
L’ attività
di una struttura è caratterizzata da una fitta rete di percorsi di persone che
collegano i vari servizi. I percorsi dei materiali avvengono in base alle
differenziazione tra trasporto ordinario e urgente. Per il trasporto del
materiale è necessario conoscere:
-
tipo
di materiale (quale)
-
dove
è diretto (dove)
-
da
dove proviene
-
modalità
di trasporto (come)
-
tempo
di trasporto (quando)
-
motivazioni
( perché)
Percorsi pulito-sporco
All’interno
della struttura devono esserci percorso
differenziati di passaggi fra materiali sporchi e materiali puliti ed è
indispensabile rispettare la separazione dei percorsi.
E’ da
considerare sporco : la biancheria sporca, i rifiuti, lo strumentario
chirurgico.
L’operatore
non deve mai sovrapporre le operazioni sporche con le operazioni pulite.
Quindi non
deve mai :
-
allontanare
la biancheria sporca contemporaneamente all’arrivo della biancheria pulita
-
allontanare
i rifiuti contemporaneamente all’arrivo dei farmaci, presidi, vitto ecc..
-
stoccare
rifiuti o biancheria sporca insieme a biancheria pulita o ad altro materiale
pulito.
La biancheria
Si distingue
in:
- Biancheria confezionata ( divise del personale)
- Biancheria piana ( tutta la restante biancheria)
Il trasporto della biancheria pulita
- Deve avvenire con carrelli chiusi per evitare che la polvere si depositi sulla biancheria
- L’operatore addetto al trasporto deve indossare un camice pulito
- Dopo l’uso i carrelli devono essere spolverati a umido e coperti
Raccogliere e allontanare la
biancheria sporca
Serve per
ridurre in maniera efficace la diffusione dei microrganismi all’interno delle
strutture. La biancheria sporca è raccolta in sacchi che possono essere
distinti (colore).
I sacchi non
devono essere riempiti eccessivamente
La biancheria
infetta deve essere confezionata in sacchi idrosolubili
I sacchi
devono essere stoccati nei locali appositi
La biancheria
sporca deve essere trasportata con carrelli appositi
La biancheria
sporca deve essere allontanata attraverso i percorsi sporchi
I RIFIUTI: RACCOLTA CONFEZIONAMENTO,
SMALTIMENTO,STOCCAGGIO, TRASPORTO
Il problema dello smaltimento dei rifiuti sta
diventando oneroso nella società industrializzata, sia per il grande
quantitativo da eliminare che per il possibile inquinamento dell’ambiente,
riveste una particolare importanza per l’igiene.
I rifiuti
possono essere:
- Liquidi: organici, domestici, industriali,ospedalieri
- Solidi: organici, domestici, industriali, ospedalieri
Rifiuti liquidi
Quando si
parla di rifiuti liquidi si intendono:
- Feci ed urine (materiale organico)
- Acqua di uso domestico
- Acqua meteorica e di lavaggio delle strade
- Acqua di rifiuto dell’industria
I rifiuti
liquidi vengono eliminati, per la maggior parte, attraverso le fognature, nei
corsi d’acqua, utilizzando sistemi di depurazione adeguata, soprattutto nei
confronti di materiali organici ed industriali.
Rifiuti solidi
Sono composti
dai rifiuti:
- Urbani-domestici
- industriali
Il sistema di eliminazione avviene con la
raccolta dei rifiuti e con la pulizia delle strade da parte degli operatori e
dai mezzi preposti.
Per i rifiuti
solidi industriali esistono speciali norme di smaltimento atte a proteggere
l’ambiente da inquinamento spesso tossico.
I rifiuti sanitari
Lo
smaltimento dei rifiuti in ambito assistenziale è regolato da leggi specifiche
( D.lgs.
5/2/97 e il D.M. 26/6/2000) che regolano la disciplina e la gestione dei
rifiuti sanitari, stabiliscono norme specifiche in relazione alla raccolta,
confezionamento, stoccaggio e smaltimento. Questi ultimi in base alla loro
origine sono classificati in:
- rifiuti sanitari assimilati agli urbani e fra questi i rifiuti assimilati oggetto di raccolta differenziata
- rifiuti sanitari non pericolosi
- rifiuti sanitari pericolosi non a rischio infettivo
- rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo
- rifiuti sanitari che richiedono particolari modalità di smaltimento( citotossici, citostatici…)
Raccolta differenziata dei rifiuti
sanitari
La raccolta
differenziata dei rifiuti sanitari ospedalieri prevede la raccolta di quei
rifiuti che non essendo né tossici né a rischio infettivo, possono essere
considerati alla stregua dei normali rifiuti domestici. Vengono raccolti in sacchi di polietilene, in genere neri, che
sono posti in contenitori rigidi.
Il sacco nero
deve contenere:
§
resto
del pasto solido
§
contenitori
in cartone, plastica ( se non smaltiti differentemente*)
§
rifiuti
derivanti dalle pulizie ambientali
§
tutto
il materiale che non è venuto a contatto con pus, escreato, feci, urina,
sangue…….
*Il materiale
recuperabile prevede: carta, cartone, vetro, pile
Contenitori per rifiuti ospedalieri
Devono essere
usati esclusivamente per la raccolta di :
- rifiuti contaminati da materiale biologico, quali garze, cotone, provenienti da medicazioni, siringhe usate…….
- Contenitori rigidi per aghi usati, drenaggi, provette e similari....
- Tutti i rifiuti prodotti all’interno di malattie infettive
- Contenitori per flebo che contengono o hanno contenuto sangue e emoderivati
- Indumenti protettivi monouso se contaminati con quantitativi visibili di materiale organico
- Tutto ciò che contiene materiali biologici
Per il
confezionamento dei cosiddetti rifiuti
speciali bisogna attenersi alle procedure
interne ed ai materiali in uso. (contenitori rigidi, colore sacco,
targhette ed etichette…)
Il locale di
stoccaggio deve essere identificabile con apposite targhette con la scritta
vietato l’ingresso ai non addetti, sanificato giornalmente.
I rifiuti
speciali devono essere trasportati attraverso i percorsi sporchi.
IL COMFORT ALBERGHIERO
Tale termine
viene utilizzato per indicare un ambiente accogliente e confortevole per le
persone che vi soggiornano, ossia un insieme di caratteristiche relative alla
struttura fisica comunitaria, ai servizi che vi vengono prestati, al
comportamento adottato dagli operatori che devono contribuire a costituire una
sensazione di benessere fisico e psichico in grado di favorire un rapido
adattamento della persona alla nuova situazione. A questo scopo riveste
fondamentale importanza l’informazione, ovvero l’orientamento della persona al
nuovo ambiente. Ogni operatore deve contribuire ad informare l’utente della
disposizione dei locali, alle regole di convivenza, ai servizi presenti, agli
operatori in servizio, l’organizzazione ed il funzionamento della sua unità di
vita ( letto, comodino, armadio…..) della quale l’operatore addetto
all’assistenza ha la responsabilità della sua sanificazione, ordine e
manutenzione.
La persona
spesso è costretta a letto per ore quindi è essenziale garantire il massimo di
sicurezza rispetto al rischio infettivo ed il massimo di benessere attraverso:
-
Il
mantenimento del letto sempre pulito ed asciutto
-
Il
mantenimento del letto ordinato con le lenzuola ben tese
Il
rifacimento del letto avviene generalmente al mattino, dopo il riposo
pomeridiano, la sera, tutte le volte che se ne verifica la necessità.
L’IGIENE DELL’OPERATORE
L’igiene
della divisa
La divisa
deve sempre essere pulita, indossata in modo completo, sempre in ordine.
E’ opportuno
avere i capelli raccolti se lunghi, le unghie corte, pulite e senza smalto,non
indossare monili, anelli, bracciali, ed anche orecchini pendenti troppo lunghi.
Fondamentalmente tali indicazioni sono dettate da elementari norme igieniche e
di sicurezza, ma non disgiunte dall’immagine che diamo.
L’igiene
della mani
E’ dimostrato
che le mani dell’operatore hanno una grossa responsabilità nella trasmissioni
delle infezioni. La popolazione batterica presente sulla cute normali può
essere classificata in:
- Flora residente: è costituita da batteri normalmente presenti sulla pelle, scarsamente virulenti, raramente causa di infezioni se non quando penetrano nell’organismo come per esempio durante un intervento chirurgico
- Flora transitoria: batteri occasionali, che provengono dall’ambiente e/o dal contatto con i pazienti o con oggetti contaminati.
Il lavaggio
delle mani ha lo scopo di rimuovere la flora transitoria e di ridurre la flora
batterica resistente, per diminuire la possibilità di trasferimento dei germi
ad altri pazienti.
Ha inoltre lo
scopo di proteggere il personale dal rischio di essere contaminato da germi
provenienti da superfici inanimate, da materiali organici o dai pazienti.
Il lavaggio
delle mani a seconda della tecnica utilizzata si distingue in:
- Lavaggio sociale: eseguito con acqua e sapone, rimuove molti microrganismi transitori
- Lavaggio antisettico:viene eseguito con sostanze detergenti, antisettiche adeguate all’applicazione cutanea frequente, rimuove più facilmente i microrganismi transitori ed anche quelli residenti
- Lavaggio operatorio: praticato con sostanze disinfettanti mantiene un effetto elevato di disinfezione della cute sulle mani protette da guanti.
Particolare
attenzione va posta nella manipolazione di rubinetti dopo il lavaggio delle
mani, è indispensabile far uso di rubinetti azionati da pedale o da gomito.
Asciugarsi le mani con materiale monouso.