ASSISTERE SIGNIFICA
AIUTARE LA PERSONA A
COMPIERE TUTTI GLI ATTI NECESSARI AL SODDISFACIMENTO DEI BISOGNI
QUALI?
I BISOGNI COMPROMESSI
CON QUALI PRIORITA’
INTERVENTI
QUALI?
CON CHE TECNICHE
CON CHE MATERIALE
LE TECNICHE
ASSISTENZIALI
Sono una
serie di atti orientati al soddisfacimento di un bisogno, svolta nel rispetto
di principi scientifici che traggono origine dallo studio delle scienze
biologiche e psicosociali.
FASI DI REALIZZAZIONE DI UNA TECNICA:
1)
PREPARAZIONE
2)
ESECUZIONE
3)
VALUTAZIONE
4)
RIORDINO
1° FASE : PREPARAZIONE
Preparare significa predisporre un ambiente adeguato,
predisporre il materiale, valutare l’utente, prepararsi alla tecnica, preparare
la persona, tutelare la privacy.
2° FASE : ESECUZIONE
Eseguire la tecnica, mantenere durante l’intervento il
contatto con l’utente (osservare, ascoltare..)
3° FASE : VALUTAZIONE
Controllare, sorvegliare, valutare se e come è stata
svolta la tecnica, il grado di soddisfazione dell’utente, registrare
l’intervento.
4° FASE : RIORDINO
Mettere a posto il materiale utilizzato
Lavorare con
metodo significa lavorare con sistematicità, ordine, regolarità, in modo
razionale.
Significa
osservare e riflettere prima di agire, considerare gli obiettivi e le risorse,
programmare gli interventi, verificare efficacia ed efficienza del lavoro
svolto, rielaborare l’esperienza.
L’OSSERVAZIONE
Significato:
guardare con attenzione
esaminare con cura
visione complessiva della persona
Quando si
osserva
-
durante
l’attivita’ di aiuto/ assistenza l’operatore deve acquisire una capacita’
continua di osservazione
-
esistono
inoltre occasioni particolari nelle quali e’ richiesta una piu’ attenta osservazione
: primo contatto con la persona, ingresso nella struttura, aggravamento delle
condizioni
Cosa si
osserva
Tutta la
persona e il suo contesto
Differenza
fra segni e sintomi come oggetto di osservazione
Segni: manifestazioni di una patologia che
possono non essere avvertite da una persona (pallore, cianosi, febbre…)
Sintomi: manifestazioni di una patologia
avvertite dalla persona stessa (prurito,dolore, nausea, vertigini…)
SI OSSERVA TRAMITE TUTTI
I SENSI
CON LA VISTA: osservazione dell’abito o modo di
vestire, della condizione della cute, presenza di ferite, contusioni,
cicatrici, aspetto giovanile, triste, gioviale
CON L’UDITO: tono della voce, respiro
difficoltoso, lamenti
CON IL TATTO: cute fredda, sudorazione, calda
CON L’OLFATTO: cute non pulita, l’ambiente, odore
di alcool, di tabacco
I PRINCIPALI FENOMENI OGGETTO
DELL’OSSERVAZIONE
1)
Aspetto generale
Corporatura,
età, peso, presenza di menomazioni, sesso, condizione sociale, colorito della
cute
2)
Stato di coscienza
Problemi di
memoria, orientamento nel tempo e nello spazio, orientamento nei confronti
delle persone
3)
Condizioni psichiche
Discorsi
senza senso, allucinazioni
4)
Alterazioni della parola e dei sensi
Difficoltà ad
articolare le parole, riduzione della vista, dell’olfatto, dell’udito
5)
Postura
Difficoltà a
stare seduti o in posizione nel letto, difficoltà a muovere una parte del
corpo, posizione assunta in caso di dolore
6)
Alterazioni nella respirazione,
alimentazione, eliminazione, sonno
Particolare
attenzione deve essere posta a ciò che la persona può comunicare non
verbalmente perché si comunica più non verbalmente che verbalmente attraverso:
§ Espressione del viso
§ Movimenti del corpo
§ Posizione del corpo e la sua disposizione nello spazio
§ Espressioni vocali
§ Comunicazione oggettuale
§ Il silenzio
§ Comunicazione attraverso le azioni
Il corpo è
espressione di ciò che siamo come persone
di ciò che
proviamo
di ciò che
siamo nella relazione con l’altro
REQUISITI DELL’OSSERVATORE
-
Interesse
sincero verso la persona
-
Capacità
di cogliere più particolari possibili
-
Conoscenza
del corpo umano e del comportamento
-
Impegno
ad evitare che l’osservazione sia alterata da pregiudizi e distorsioni o
valutazioni di ordine morale
-
Cercare
che l’osservazione sia più obiettiva possibile
-
Deve
essere sistematica e regolare
E’ importante
osservare come se fosse sempre la prima volta, non dando nulla per scontato e
quindi non degno di nota, ma annotare e riferire le variazioni e le alterazioni
osservate, trasmettere quanto osservato a chi ha la responsabilità
dell’assistenza utilizzando gli strumenti predisposti nell’ambito
dell’organizzazione del lavoro.
IL BISOGNO DI IGIENE
Scopo dell’igiene personale:
-
Togliere
lo sporco
-
Dare
un senso di freschezza e benessere
-
Rendere
la persona accettabile a sé stessa e agli altri
-
Effetto
tonico della muscolatura e sulla circolazione
-
Effetto
stimolante generale
-
Effetto
sedativo sul sistema nervoso centrale
-
Prevenzioni
delle infezioni
-
Prevenzioni
delle lesioni da compressione
Principi fondamentali
- L’igiene personale non è solo attività manuale ma un occasione per osservare la persona nel suo stato fisico e psichico
- Ascoltare la persona nei suoi bisogni espressi e non espressi
- Attivare interventi anche semplici di educazione sanitaria
- Instaurare un rapporto umano ed una relazione di aiuto
L’igiene
personale favorisce la convivenza tra le persone assistite e tra di esse e gli
operatori, favorisce il senso di benessere della persona stimolando la sua
collaborazione alla guarigione, migliora le condizioni di lavoro degli
operatori riducendo il rischio di infezioni.
L’igiene personale come esigenza della
persona
L’ igiene
personale varia da persona a persona secondo l’età, le abitudini, la cultura,
il rispetto di se stessa.
PRINCIPI DI BASE DELLE
TECNICHE DI IGIENE DELLA PERSONA
La dignità
della persona deve essere sempre e comunque salvaguardata
La persona
deve essere sempre informata su ciò che si sta per fare
E’ necessario da parte dell’operatore.
- Preparare il materiale per l’igiene in modo da avere tutto a portata di mano
- Mantenere nell’ambiente una temperatura adeguata e costante
- far partecipare la persona a ciò che viene eseguito
- Cercare di incoraggiare la persona a are da solo tutto ciò che è in grado di fare
- Compiere gesti sicuri e rassicuranti
- Far uso di acqua alla giusta temperatura
- Saper usare i prodotti in modo adeguato
- Far uso di guanti e un lavaggio accurato delle mani
- Avere la consapevolezza dei possibili rischi
- Possono essere trasmesse infezioni
Le tipologie
d’intervento dell’operatore variano a seconda del grado di dipendenza della
persona
- Persona autosufficiente ma non collaborante
Stimolo alla persona a compiere ciò che può
fare
- Persona parzialmente autosufficiente
Individuazione
delle risorse della persona e di ciò che non è in grado di poter svolgere
Stimolo a
fare e aiuto per ciò che on può fare
- Persona totalmente non autosufficiente
CLASSIFICAZIONE DELLE
CURE IGIENICHE
PARZIALI
TOTALI
Igiene del
capo
Bagno in vasca o doccia
Occhi
Bagno a letto
Orecchie
Naso
Bocca
Viso
Mani
Genitali
Arti
inferiori
Precauzioni da tenere
per ogni prestazione igienica
-
Proporzionare
l’intervento al grado di autonomia della persona stimolandola alla
collaborazione
-
Controllare
lo stato di salute generale
-
Evitare
correnti d’aria e garantire la sicurezza
-
Rispettare
l’intimità garantendo la privacy ( paraventi o tendine)
-
Accertarsi
che il materiale sia a portata di mano
-
Informarlo
sulle operazioni che andremo ad effettuare ed osservare le sue reazioni prima,
durante e dopo la prestazione
-
Osservare
lo stato della cute
-
Utilizzare
guanti monouso sostituendoli ad ogni pratica igienica
-
Lavare
le mani all’inizio e alla fine dell’intervento
Elenco dei materiali
che possono essere utilizzati
-
Piano
di appoggio
-
Tela
cerata-traversa
-
Catino-brocca-bacinelle
-
Detergente
liquido-shampoo
-
Manopole,
spugne personali
-
Asciugamani
-
Creme
idratanti
-
Guanti
monouso
-
Tamponi
di garze, cotone
-
Spazzolino
da denti
-
Dentifricio
-
Collutorio
-
Forbici
per unghie
-
Bicchieri
-
Phon
-
Spazzole,
pettini
-
Lamette
monouso o rasoio elettrico
-
Schiuma
da barba
-
Uro
control
-
Padella
-
Pannoloni
-
Paraventi
Igiene degli occhi
L’igiene
degli occhi previene le infezioni e migliora l’aspetto fisico della persona. Le
secrezioni incrostate, per esempio, non permettono alla persona di aprire bene
gli occhi, sono una fonte di irritazioni e sono sgradevoli dal punto di vista
estetico. La pulizia va fatta uno o due volte a giorno soprattutto se esistono
processi infiammatori.
- Osservazione degli occhi della persona
- Spiegare alla persona la necessità dell’igiene, la sua collaborazione e la procedura che verrà eseguita
- Preparazione del materiale :
- Garze sterili
- Soluzione fisiologica o acido borico
- Guanti sterili
La procedura
corretta per la detersione della zona
palpebrale è detergere con movimento dell’angolo interno verso quello esterno,
senza invertirne il senso, utilizzando un tamponcino di garza imbevuto di acqua
distillata o soluzione fisiologica per ciascun occhio.
Procedura
Nella pulizia
procedere dall’angolo interno verso l’esterno dell’occhio
Ripetere
l’operazione cambiano sempre la garza
Se sono
presenti incrostazioni:
Porre sugli
occhi una garza sterili inumidita con acqua o soluzione fisiologica
Attendere
circa 15 minuti poi rimuovere le incrostazioni facendo attenzione a non
lesionare la parte.
Igiene del cavo orale
Le condizioni
del cavo orale hanno un’importanza determinante sullo stato di salute della
persona. I residui di cibo e la placca batterica rappresentano un pericolo per
la salute del cavo orale.
1.
Osservazione
della bocca della persona
2.
Presenza
di protesi dentaria ed eventuali lesioni dovute ad essa
3.
Valutare
le condizioni della gola
Aiuto alla
persona che può fare da solo
Accompagnarlo
al lavandino, se la persona è costretta a letto ma può fare da solo mettere un
tavolino/telo di protezione/bacinella/bicchiere/collutorio/ spazzolino e dentifricio.
Igiene della dentaria (dopo ogni
pasto)
Incoraggiare
la persona ad usare la protesi ( favorisce l’articolazione della parola, la
masticazione, impedisce la deformazione delle gengive, migliora l’aspetto.
Togliere la
dentiera e pulirla facendo uso dello spazzolino da denti e dell’apposito
detergente utilizzando la tecnica per spazzolar i denti naturali. Riapplicare
la dentiera e se non viene applicata per un certo tempo conservarla in un
contenitore infrangibile riempito con acqua ed eventuali sostanze utili alla
conservazione. Il contenitore deve essere etichettato in modo leggibile.
Igiene del naso
Particolare
attenzione va prestata in caso di presenza di sondino naso-gastrico
Rimuovere
delicatamente le secrezioni nasali con un bastoncino imbevuto di acqua o
soluzione fisiologica
Prestare
attenzione ad eventuali incrostazioni e a non inoltrarsi troppo lungo
l’apertura nasale
Igiene delle orecchie
Non entrare
all’interno delle orecchie ma limitarsi alla parte esterna facendo uso di un
bastoncino bagnato con acqua o soluzione fisiologica.
In presenza
di apparecchio acustico valutare il grado di autonomia della persona nel
provvedere alla pulizia della protesi acustica
Togliere
l’apparecchio e dividerlo dalle batterie
Pulirlo con
acqua e asciugarlo
Rimettere le
batterie e prima di reinserire l’auricolare pulire il padiglione dell’orecchio
con un bastoncino
Igiene del viso
Materiale
occorrente: manopola di spugna ad uso personale/catino/acqua
Tavolino,asciugamano
sapone
Persona
dipendente:
posizione
distesa sul letto o semiseduta
disporre un
asciugamano sotto il mento
se uomo,
radere la barba e poi lavare, asciugare
nella
rasatura porre attenzione a eventuali sanguinamenti o arrossamenti della pelle
Mani e arti superiori
Cura
particolare deve essere posta al taglio delle unghie
Igiene dei piedi
Obiettivo:
rimuovere lo sporco, gli odori sgradevoli e dare un senso di benessere
Frequenza: la
pulizia dei piedi rientra nell’igiene quotidiana, preferibilmente prima di
coricarsi o quando occorre. Il pediluvio è da preferire al semplice lavaggio
perché aiuta la circolazione e costituisce un senso di sollievo
Osservare
e riferire
Le
alterazioni della cute
Le
alterazioni della temperatura, il colore delle dita e delle unghie
Materiale
occorrente:
Carrello,
bacinella, sapone, sostanze emollienti, brocca con acqua, teli e cerata,
tronchesine per unghie, guanti, asciugamani
Procedura
Persona
parzialmente sufficiente
Far sedere la
persona sul bordo del letto e immergere i piedi nella bacinella
Lasciare in
ammollo per cinque-dieci minuti
Insaponare un
piede per volta e sciacquare pulendo
bene gli spazi fra le dita
Se si può
procedere al taglio delle unghie senza tagliarle troppo corte
Osservare
l’eventuale presenza di qualche segno di patologia
Mettere se
necessario un prodotto emolliente
Pulire e
riordinare il materiale
Persona
non autosufficiente
Proteggere il
letto con la tela cerata, mettere sopra
una bacinella e immergere il piede della
persona uno alla volta, procedere poi con le stesse modalità e attenzioni
sopraelencate. In molti casi trascurare la cura dei piedi può aggravare
situazioni già compromesse da particolari patologie.
Igiene dei capelli
Obiettivi:
rimuovere lo sporco, favorire la circolazione, contribuire all’immagine
Frequenza: la
cura dei capelli prevede lo shampoo periodicamente, mentre la spazzolatura duo
o più volte al giorno poiché questo stimola la circolazione rimuove la polvere
e cellule di sfaldamento.
Osservare e
riferire la presenza di ferite,escoriazioni, pidocchi
Persona indipendente
Materiale
occorrente: shampoo personale, asciugamano, pettini, spazzole, altro
Indicare il
bagno idoneo e controllare la situazione
Persona parzialmente dipendente
Materiale
occorrente: brocca con acqua a giusta temperatura, cilindro se necessario, tela
cerata, shampoo,pettine o spazzola personali. Asciugamani.
Portare la
persona al bagno ed aiutarla a mettersi seduta davanti al lavandino
Proteggere
gli abiti della persona, le orecchie con cotone, lavare con shampoo e
sciacquare con acqua a caduta
Asciugare con
gli asciugamani e il phon
Pettinare
secondo le indicazioni della persona
Persona dipendente (allettata)
Materiale
occorrente: carrello, tela cerata, telo, brocca con acqua a giusta temperatura,
cilindro secchio per raccogliere acqua sporca, bacinella, biancheria di
ricambio,recipiente per rifiuti, oltre agli effetti personali, phon.
Informare e
stimolare la persona alla collaborazione
Togliere i
cuscini e la testata del letto lasciando la persona sdraiata senza cuscino
Porre la tela
cerata e un telo sotto le spalle
Coprire le
spalle della persona con la tela cerata
Posizionare
la testa su una bacinella sagomata o su una tela cerata fatta ad imbuto per
favorire il drenaggio dell’acqua
Mettersi i
guanti
Proteggere le
orecchie con un po’ di cotone
Porre il
secchio per l’acqua sporca su di un piano o sul pavimento
Lavare i
capelli e sciacquare
Avvolgere i
capelli in un asciugamano, asciugare con phon, pettinare
Posizionare
la persona e cambiare la biancheria se occorre
Riporre gli
effetti personali
Pulire e
riordinare il materiale
In caso di
pediculosi
La forma più
comune di parassiti che possono essere presenti sui capelli.
Segni
sospetti: prurito, presenza di uova
Procedura
Materiale
occorrente: sacchi idrosolubili per isolare la biancheria, soluzione apposita
per il trattamento della pediculosi, biancheria pulita, cuffia monouso per
proteggere i capelli dell’operatore, pettine e denti fitti, disinfettante per
il pettine, tutto il materiale precedentemente elencato per il lavaggio dei
capelli.
Mettersi i
guanti e la cuffia
Spogliare la
persona, coprirla con teli puliti, mettere la biancheria negli appositi sacchi
Lavare con
shampoo medicato seguendo le indicazioni per il corretto utilizzo della
sostanza
Sciacquare
con acqua
Pettinare con
pettine a denti fitti, asciugare con il phon
Cambiare la
biancheria del letto riponendola nei sacchi idrosolubili
Rivestire la
persona
Gettare la
cuffia e lavarsi le mani con antisettico
Pulire e
riordinare il materiale
Igiene della zona
perianale
La pulizia
della zona perianale è da farsi giornalmente, ogni volta che la persona evacua,
nelle persone incontinenti ogni volta che la cute è venuta in contatto con le
feci e urine, prima dell’inserimento di un catetere vescicale.
Procedura
La procedura
può variare a seconda delle condizioni della
persona.
Chiudere
porte e finestre
Isolare la
persona con paraventi o tende per la privacy
Applicare sul
letto telo o cerata
Chiedere alla
persona se necessita di urinare o evacuare
Porre la
padella
Versare nel
cilindro acqua tiepida
Nella donna:
separare le
grandi labbra con una mano e con l’altra pulire procedendo dall’alto verso il
basso
Nell’uomo:
Retrarre il
prepuzio per scoprire il glande
Pulire lo
scroto, l’ano e infine l’area circostante
Sciacquare
con acqua a caduta
Asciugare
bene tamponando dopo aver tolto la padella
Togliere la
tela cerata
Riordinare il
letto
Riordinare il
materiale utilizzato e il carrello
Osservare
eventuali arrossamenti e altri elementi anomali
Particolare
attenzione deve essere posta in presenza
di catetere vescicale procedendo con cautela nella zona del meato urinario dove
è inserito il catetere.
CURE IGIENICHE TOTALI
Le cure
igieniche totali, quando le condizioni della persona lo consentono, è sempre
preferibili che siano svolte nella stanza da bagno che necessita di essere
attrezzata in maniera tale da permettere
di effettuare il bagno in vasca o
la doccia anche a persona non autosufficienti, quando ciò non è possibile, gli
operatori procedono ad effettuare il bagno a letto.
Bagno a doccia o in
vasca Persona autosufficiente
Ambiente:
Stanza da
bagno
Assicurarsi
che la stanza sia in ordine
Assicurarsi
che la stanza, la vasca o il piano doccia siano puliti
Controllare
che il sistema di chiamata sia funzionante
Controllare
che la temperatura ambientale sia tra i 22°-25°
Controllare
che la temperatura dell’acqua sia tra i 37°-38°
Segnalare che
la stanza è occupata nel rispetto della privacy
Controllare
il termine dell’operazione
Bagno in vasca Persona semidipendente
La persona semidipendente richiede all’operatore
maggior impegno durante la pulizia totale. E’ pertanto opportuno che il bagno sia effettuato nella
vasca. I compiti dell’operatore sono sostanzialmente gli stessi elencati nella
situazione della persona auto-sufficiente relativamente a :
preparazione
dell’ambiente
preparazione
del materiale per il bagno
Cambia invece
l’aiuto diretto che l’operatore deve dare alla persona in rapporto a:
-
l’accompagnamento
nella stanza da bagno
-
lo
spostamento nella vasca
-
il
lavaggio delle varie parti del corpo
-
l’asciugarsi
e rivestirsi
-
il
ritorno alla propria stanza da letto
-
Bagno a letto Persona dipendente
Viene fatto
quando non è consentito né il bagno in vasca né la doccia a persone che a causa
della loro malattia non sono in grado di farlo da sole. E’ importante, in
questo caso provvedere frequentemente alle cure igieniche della persona per
mantenere buone condizioni della pelle e per evitare l’insorgere di complicanze
legate alla scarsa pulizia.
E’ necessario
pertanto la presenza di due operatori.
Ambiente
-
Controllare
che la temperatura ambientale non sia inferiore a 22°-25° (chiudere porte e
finestre)
-
Creare
degli spazi intorno a letto per poter predisporre il materiale occorrente molto
vicino agli operatori
-
Controllare
la funzionalità del sistema di chiamata
-
Predisporre
dei paraventi intorno al letto per rispetto della privacy della persona
Preparazione
del materiale
Carrello
completo di
-
Biancheria
pulita per il cambio completo del letto/teli cerati
-
Brocca
per l’acqua a giusta temperatura
-
Catenella/padella/tuba
o secchio/sapone liquido
-
Guanti
monouso/manopola o spugna personale
-
Asciugamani
personale
-
Carrello
per la biancheria sporca/recipiente per rifiuti
Collaborazione
nella procedura
-
Lavarsi
accuratamente le mani
-
Informare
la persona sulla modalità, i tempi i movimenti che verranno richiesti
invitandola alla collaborazione
-
Chiedere
se ha necessità di evacuare e/o urinare
-
Mettere
la persona supina
-
Togliere
se possibile il cuscino
-
Togliere
copriletto e coperta
-
Scalzare il lenzuolo superiore ai piedi del
letto
-
Girare
la persona sul fianco destro e poi su quello sinistro
-
Spogliare
la persona
-
Coprirla
con il lenzuolo fino alla vita e il torace con l’asciugamano
Fasi del
lavaggio
- Mettersi i guanti
- Versare acqua nella catinella ed iniziare a lavare ed asciugare il viso, le orecchie, il collo
- Lavare ed asciugare il petto e le ascelle
- Coprire il torace
- Mettere un asciugamano sotto i bracci lavando e asciugando alternativamente
- Lavare immergendo le mani nell’acqua e asciugare
- Girare la persona sul fianco destro e poi sul sinistro
- Lavare e asciugare la schiena e successivamente l’addome
- Verificare se necessario il cambio dell’acqua( fredda, sporca)
- Mettere l’asciugamano sotto le gambe, lavare ed asciugare
- Lavare ed asciugare accuratamente negli spazi interdigitali
- Eseguire l’igiene della zona perianale (bidet)
- Assicurarsi che la persona si senta asciutta
- Rivestire e riposizionare la persona su richiesta
- Procedere al taglio delle unghie
- Riordinare gli effetti personali
- Pulire e riordinare il materiale
- Riferire eventuali alterazioni osservate
E’ di
fondamentale importanza che gli operatori mantengano con la persona assistita
una modalità di relazione continua tale da trasmettere rassicurazione,
rispetto, attenzione, sicurezza.
Il cambio degli indumenti
Per vestire e
svestire una persona non autosufficiente è necessario ricordare che se un
braccio o una gamba hanno un deficit di movimento devono essere infilati per
primi e sfilati per ultimi.
a) Svestire una persona allettata ( 2
operatori)
La camicia,
la giacca del pigiama, la maglietta vengono tolti, uno per volta, con la stessa
procedura:
-
gli
operatori fanno assumere alla persona una posizione seduta o l’aiutano quanto
basta perché sia possibile raccogliere l’indumento da togliere dietro la
schiena e tirarlo fino all’altezza delle spalle
-
gli
operatori invitano la persona ad abbassare la testa ed a sollevare le braccia
mentre fanno passare sopra la testa l’indumento
-
per
ultime vengono sfilate dal davanti le maniche
-
i
pantaloni vengono aperti e vengono fatti passare facendo sollevare il bacino
della persona, abbassati fino alle caviglie
e sfilati.
b) Vestire una persona allettata ( 2 operatori)
-
Gli
operatori aiutano la persona ad infilare le braccia nelle maniche dal davanti,
raccogliendo ogni manica, infilandovi dal fondo la propria mano fino a prendere
quella dell’assistito, quindi distendendo le maniche lungo le braccia
-
Gli
operatori aiutano l’assistito ad assumere la posizione seduta, lo invitano ad
abbassare la testa e a sollevare le braccia,mentre infilano la testa ( se
l’indumento è chiuso) o fanno passare l’indumento dietro la schiena 8 modello a
giacca), mantenendo la persona sollevata, distendono l’indumento dietro la
schiena
-
I
pantaloni vengono infilati da ambedue gli arti quindi gli operatori aiutano la
persona a sollevare il bacino e portano i pantaloni fino alla vita.
IL BISOGNO DI ELIMINAZIONE
Gli apparati
escretori per eccellenza nel nostro organismo sono l’apparato urinario e quello
gastrointestinale. L’apparato urinario permette la formazione e l’eliminazione
dell’urina mentre l’apparato gastrointestinale permette la formazione e
l’eliminazione delle feci.
Apparato
urinario
Ha la
funzione principale di allontanare dall’organismo i liquidi in eccesso ed
alcune sostanze di rifiuto ( acido urico, urea e altre sostanze tossiche). Ciò
avviene grazie alla filtrazione del sangue, alla formazione dell’urina ed
all’eliminazione di questa.
Lo
svuotamento della vescica con la fuoriuscita dell’urina è detto minzione, esso
normalmente è un atto indolore, provocato dall’accumulo di urina nella vescica
stessa ed è sotto il controllo della volontà. Lo svuotamento si ha grazie alla
contrazione delle pareti muscolari della vescica ed al contemporaneo
rilasciamento dei muscoli dello sfintere vescicale.
Apparato
gastrointestinale
Ha la
funzione di convertire il cibo assunto in sostanze semplici (digestione), di
assorbire i principi nutritivi necessari all’organismo, di raccogliere ed
eliminare i rifiuti accumulati durante questo processo.
Lo
svuotamento intestinale con l’eliminazione delle feci è detto defecazione. La
defecazione normalmente è un atto
indolore, sotto il controllo della volontà che avviene quando la massa fecale
arriva al retto e provoca lo stimolo. La defecazione si realizza grazie alla
contrazione della muscolatura del retto ed
al rilasciamento degli sfinteri, agevolata dalla pressione addominale.
Fattori che influenzano l’eliminazione
Fattori psicologici:
depressione :
diminuisce la motilità intestinale, può determinare stipsi
ansia:
aumenta la motilità intestinale, può determinare diarrea
Età:
Nell’anziano
la diminuita tonicità muscolare e lo scarso movimento può determinare stispi.
La diminuita capacità vescicale può portare a minzioni più frequenti.
Dieta:
Bere molto
aumenta l’emissione di urine e viceversa. Una dieta ricca di scorie aumenta la
peristalsi intestinale e promuove l’emissione di feci più morbide e più facili
da eliminare.
Fattori fisici:
l’immobilizzazione
provoca l ‘ipotonia muscolare che influisce in termini di riduzione della
attività intestinale ed urinaria.
Problemi ambientali:
la mancanza
di privacy può provocare vergogna da parte dell’assistito. Egli tenderà ad
ignorare lo stimolo. Questo provoca la permanenza del materiale fecale
nell’intestino che continuando l’assorbimento dell’acqua renderà le feci sempre
più dure provocando stipsi e alla lunga formazione di fecalomi.
Eliminazione urinaria
Urina
caratteristiche
|
Normali
|
Anomale
|
Quantità
|
1500-2000
cc
|
Poliuria(tanta)
Anuria
(assenza
Oliguria
(poca)
|
Colore
|
Giallo
paglierino
|
Rosso
Color marsala
Torbido
|
Odore
|
Sui generis
|
Eventuali
alterazioni in base a vari elementi
|
E’ di
notevole importanza osservare e riferire ogni variazione dei caratteri delle
urine attraverso gli strumenti di passaggio delle informazioni fra operatori.
L’incontinenza
urinaria
In linea
generale, oltre agli interventi di igiene che l’operatore attua nei confronti
della persona incontinente, tale problema deve essere affrontato in primo luogo
con un intervallo di rieducazione, educando cioè la persona alla minzione(sintomo)
ad intervalli regolari.
Possibili
interventi:
-
Porgere
la storta/padella o accompagnare in bagno ad intervalli regolari
-
Controllare
l’assunzione di liquidi
-
Mettere
la persona in posizione comoda
-
Ridurre
l’uso dei pannoloni
-
Cambio
frequente di questi ausili avendo cura di proteggere la pelle
-
Rispondere
con sollecitudine alle chiamate
-
Mantenere
la persona attiva sul piano sensorio (orientata nel tempo e nello spazio)
incoraggiandola alla stima di sé e alla propria dignità allo scopo di evitare,
specie nella persona anziana, atteggiamenti regressivi.
Situazioni
particolari
Uso di
condom, (o guaina, o uro-control, o profilattico )
Cambio
quotidiano e corretta applicazione
Igiene del
pene e cura della pelle
Eliminazione
intestinale
Feci
caratteristiche
|
normali
|
anomale
|
Consistenza
|
Solida/semisolida
|
Esageratamente
dura
liquida
|
Frequenza
|
Uno/due
volte al giorno
|
Diarrea,
stipsi, impedita per blocco intestinale
|
Colore
|
Marrone
scuro
|
Verde
Rosso
Nero
bianco
|
Odore
|
Sui generis
|
Caratteristico
della melena
Fermenti,
putrefazione
|
Aspetto
|
Omogeneo
|
Cibi non
digeriti, muco, pus, parassiti
|
Problemi
dell’eliminazione intestinale
Diarrea: riferire il carattere delle feci, la
frequenza
Aver cura
dell’igiene della zona perianale della persona osservando eventuali
arrossamenti
Far bere onde
reintegrare i liquidi perduti
Incontinenza
fecaleL(evacuazione non voluta) E’ l’incapacità dello sfintere anale a
controllare l’emissione delle feci.
E’ un
problema di grosso imbarazzo per la persona e l’operatore deve incoraggiare
l’assistito a non considerare immodificabile la situazione.
Far leva
sulla volontà della persona a voler controllare l’evacuazione
Evitare l’uso
eccessivo di pannoloni perché arrecano disagio psicologico
Facilitare
l’evacuazione mettendo la padella ogni 2/3 ore o all’ora nella quale la persona
riferisce di aver l’abitudine di
evacuare
Non desistere
di fronte agli insuccessi
Creare un
rapporto con la persona tale che non si senta umiliato dalla particolare
situazione
Fare un
accurato controllo periodico ( anche di notte) sulla presenza di feci,
accompagnato, se necessario, da un’adeguata igiene.
Stipsi :
(stitichezza)E’
l’incapacità di avere un sufficiente svuotamento dell’intestino. Precisamente
le feci sono poche, dure, secche e la defecazione è dolorosa. La stipsi se non è secondaria a malattie
dell’intestino è determinata da alcuni fattori:
-
Alimentazione
povera di fibre
-
Insufficiente
apporto di liquidi
-
Assenza
di moto
Può essere
necessario ricorrere a clisteri evacuanti, oltre che a controllare
l’alimentazione e la idratazione.
Vomito
Violenta
espulsione del contenuto gastrico attraverso la bocca da inversione della
peristalsi o da ostruzione meccanica. Un rischio possibile è che esso possa
essere aspirato nelle vie aeree.
Misure da
adottare nel caso di un paziente che vomita:
§
Girare
la testa del paziente di lato o fargli
assumere la posizione di sicurezza per evitare l’aspirazione
§
Mettere
una bacinella sotto il mento
§
Togliere
immediatamente il materiale emesso
§
Farle
sciacquare la bocca per eliminare il sapore del vomito
§
Osservare
le caratteristiche del vomito e riferire
Caratteristiche
del vomito
Giallo o
verdastro : presenza di bile
Fecaloide:
presenza di feci
Sangue rosso
vivo: presenza di ulcera gastrica
Color fondo
di caffè: sangue digerito da ulcera del duodeno o tenue
IL BISOGNO DI ALIMENTAZIONE
Preparazione
dell’ambiente e della persona per il pasto
-
Pulizia-ordine
dell’ambiente
-
Eliminazione
di ogni fonte di disturbo
-
Aiuto
alla persona che è costretta a letto
-
Spostamento
nella sala mensa delle persone che hanno necessità di essere trasportate con la
carrozzina o accompagnate con altre ausili
Linee di
comportamento:
-
Conoscenza
delle diete di ogni paziente
-
Corretta
presentazione dei pasti
-
Osservanza
delle norme igieniche:
§ Lavarsi le mani, indossare una divisa
pulita o un grembiale protettivo e la cuffia
§ Far attenzione a non tossire,
starnutire sui cibi
§ Non portare le mani alla bocca, ai
capelli
§ Non appoggiare i cibi e le stoviglie
al di fuori dei contenitori o dei piani di appoggio
§ Toccare i piatti solo dall’esterno
§ Non portare il carrello dentro le
stanze e chiedere alle persone di non avvicinarsi
§ Aver cura di non lasciare il cibo
nell’eventualità dell’assenza prolungata ma
conservarlo in luogo adeguato
L’aiuto alla persona costretta a letto
ma autonoma nell’alimentarsi
La persona
che possa collaborare deve essere stimolata
a farlo
L’operatore
aiuterà la persona ad assumere la posizione più idonea garantendole una
maggiore autonomia
A seconda
delle condizioni della persona può
essere assunta la posizione seduta, o in alcuni casi, quella laterale
Interventi
Verifica
della necessità da parte della persona del bisogno di eliminazione
Aiuto
nell’assumere la posizione a letto
Predisposizione
dell’occorrente per il lavaggio delle mani
Predisposizione
del tavolino da letto e degli oggetti utili per il pasto
Aiutare la
persona nell’assunzione del cibo
Aiutare ad
eseguire l’igiene del cavo orale al termine del pasto
Riordinare il
letto e tutto il materiale utilizzato
L’aiuto alla persona non
autosufficiente
Nelle
situazioni particolari nelle quali la persona non può mangiare da sola è
necessario che sia l’operatore a farlo seguendo alcune regole fondamentali.
-
Essendo
una operazione che richiede tempo, avere fretta equivale a decidere di non far
mangiare la persona
-
Comunicare
alla persona che quel tempo esclusivamente dedicato al suo aiuto fa parte di
un’attività normale prevista
-
Sedere
accanto alla persona e seguire le sue preferenze nell’assunzione del cibo
-
Aspettare
che la persona abbia deglutito prima di porgere un altro boccone o da bere
-
Accompagnare
i gesti di aiuto dialogando con la persona
Aiutare una
persona a mangiare non è un atto banale, richiede all’operatore uno sforzo di
conoscenza della persona assistita al fine di adattarsi alle diverse difficoltà
che le limitano l’autonomia.
L’aiuto alla persona non
autosufficiente
Nelle
situazioni particolari nelle quali la persona non può mangiare da sola è
necessario che sia l’operatore a farlo seguendo alcune regole fondamentali.
-
Essendo
una operazione che richiede tempo, avere fretta equivale a decidere di non far
mangiare la persona
-
Comunicare
alla persona che quel tempo esclusivamente dedicato al suo aiuto fa parte di
un’attività normale prevista
-
Sedere
accanto alla persona e seguire le sue preferenze nell’assunzione del cibo
-
Aspettare
che la persona abbia deglutito prima di porgere un altro boccone o da bere
-
Accompagnare
i gesti di aiuto dialogando con la persona
Aiutare una
persona a mangiare non è un atto banale, richiede all’operatore uno sforzo di
conoscenza della persona assistita al fine di adattarsi alle diverse difficoltà
che le limitano l’autonomia.