sabato 5 aprile 2014

LE TECNICHE ASSISTENZIALI



ASSISTERE SIGNIFICA AIUTARE LA PERSONA A COMPIERE TUTTI GLI ATTI NECESSARI AL SODDISFACIMENTO DEI BISOGNI


QUALI?

I BISOGNI COMPROMESSI
CON QUALI PRIORITA’

INTERVENTI

QUALI?
CON CHE TECNICHE
CON CHE MATERIALE


LE TECNICHE ASSISTENZIALI

Sono una serie di atti orientati al soddisfacimento di un bisogno, svolta nel rispetto di principi scientifici che traggono origine dallo studio delle scienze biologiche e psicosociali.


FASI DI REALIZZAZIONE DI UNA TECNICA:

1)    PREPARAZIONE
2)    ESECUZIONE
3)    VALUTAZIONE
4)    RIORDINO


1° FASE : PREPARAZIONE

Preparare significa predisporre un ambiente adeguato, predisporre il materiale, valutare l’utente, prepararsi alla tecnica, preparare la persona, tutelare la privacy.

2° FASE : ESECUZIONE

Eseguire la tecnica, mantenere durante l’intervento il contatto con l’utente (osservare, ascoltare..)

3° FASE : VALUTAZIONE

Controllare, sorvegliare, valutare se e come è stata svolta la tecnica, il grado di soddisfazione dell’utente, registrare l’intervento.

4° FASE : RIORDINO

Mettere a posto il materiale utilizzato



Lavorare con metodo significa lavorare con sistematicità, ordine, regolarità, in modo razionale.
Significa osservare e riflettere prima di agire, considerare gli obiettivi e le risorse, programmare gli interventi, verificare efficacia ed efficienza del lavoro svolto, rielaborare l’esperienza.




L’OSSERVAZIONE


Significato: guardare con attenzione
                  esaminare con cura
                  visione complessiva della persona

Quando si osserva
-          durante l’attivita’ di aiuto/ assistenza l’operatore deve acquisire una capacita’ continua di osservazione
-          esistono inoltre occasioni particolari nelle quali e’ richiesta una piu’ attenta osservazione : primo contatto con la persona, ingresso nella struttura, aggravamento delle condizioni

Cosa si osserva
Tutta la persona e il suo contesto

Differenza fra segni e sintomi come oggetto di osservazione

Segni: manifestazioni di una patologia che possono non essere avvertite da una persona (pallore, cianosi, febbre…)


Sintomi: manifestazioni di una patologia avvertite dalla persona stessa (prurito,dolore, nausea, vertigini…)

SI OSSERVA TRAMITE TUTTI I SENSI

CON LA VISTA: osservazione dell’abito o modo di vestire, della condizione della cute, presenza di ferite, contusioni, cicatrici, aspetto giovanile, triste, gioviale

CON L’UDITO: tono della voce, respiro difficoltoso, lamenti

CON IL TATTO: cute fredda, sudorazione, calda

CON L’OLFATTO: cute non pulita, l’ambiente, odore di alcool, di tabacco



I PRINCIPALI FENOMENI OGGETTO DELL’OSSERVAZIONE


1)    Aspetto generale

Corporatura, età, peso, presenza di menomazioni, sesso, condizione sociale, colorito della cute


2)    Stato di coscienza

Problemi di memoria, orientamento nel tempo e nello spazio, orientamento nei confronti delle persone


3)    Condizioni psichiche

Discorsi senza senso, allucinazioni


4)    Alterazioni della parola e dei sensi

Difficoltà ad articolare le parole, riduzione della vista, dell’olfatto, dell’udito

5)    Postura

Difficoltà a stare seduti o in posizione nel letto, difficoltà a muovere una parte del corpo, posizione assunta in caso di dolore

6)    Alterazioni nella respirazione, alimentazione, eliminazione, sonno


Particolare attenzione deve essere posta a ciò che la persona può comunicare non verbalmente perché si comunica più non verbalmente che verbalmente attraverso:
§  Espressione del viso
§  Movimenti del corpo
§  Posizione del corpo  e la sua disposizione nello spazio
§  Espressioni vocali
§  Comunicazione oggettuale
§  Il silenzio
§  Comunicazione attraverso le azioni

Il corpo è espressione di ciò che siamo come persone
                                    di ciò che proviamo   
                                    di ciò che siamo nella relazione con l’altro


REQUISITI DELL’OSSERVATORE

-          Interesse sincero verso la persona
-          Capacità di cogliere più particolari possibili
-          Conoscenza del corpo umano e del comportamento
-          Impegno ad evitare che l’osservazione sia alterata da pregiudizi e distorsioni o valutazioni di ordine morale
-          Cercare che l’osservazione sia più obiettiva possibile
-          Deve essere sistematica e regolare






E’ importante osservare come se fosse sempre la prima volta, non dando nulla per scontato e quindi non degno di nota, ma annotare e riferire le variazioni e le alterazioni osservate, trasmettere quanto osservato a chi ha la responsabilità dell’assistenza utilizzando gli strumenti predisposti nell’ambito dell’organizzazione del  lavoro.


IL BISOGNO DI IGIENE

Scopo dell’igiene personale:
-          Togliere lo sporco
-          Dare un senso di freschezza e benessere
-          Rendere la persona accettabile a sé stessa e agli altri
-          Effetto tonico della muscolatura e sulla circolazione
-          Effetto stimolante generale
-          Effetto sedativo sul sistema nervoso centrale
-          Prevenzioni delle infezioni
-          Prevenzioni delle lesioni da compressione

Principi fondamentali

  1. L’igiene personale non è solo attività manuale ma un occasione per osservare la persona nel suo stato fisico e psichico
  2. Ascoltare la persona nei suoi bisogni espressi e non espressi
  3. Attivare interventi anche semplici di educazione sanitaria
  4. Instaurare un rapporto umano ed una relazione di aiuto

L’igiene personale favorisce la convivenza tra le persone assistite e tra di esse e gli operatori, favorisce il senso di benessere della persona stimolando la sua collaborazione alla guarigione, migliora le condizioni di lavoro degli operatori riducendo il rischio di infezioni.


L’igiene personale come esigenza della persona

L’ igiene personale varia da persona a persona secondo l’età, le abitudini, la cultura, il rispetto di se stessa.















PRINCIPI DI BASE DELLE TECNICHE DI IGIENE DELLA PERSONA

La dignità della persona deve essere sempre e comunque salvaguardata
La persona deve essere sempre informata su ciò che si sta per fare

E’ necessario da parte dell’operatore.
  1. Preparare il materiale per l’igiene in modo da avere tutto a  portata di mano
  2. Mantenere nell’ambiente una temperatura adeguata e costante
  3. far partecipare la persona a ciò che viene eseguito
  4. Cercare di incoraggiare la persona a are da solo tutto ciò che è in grado di fare
  5. Compiere gesti sicuri e rassicuranti
  6. Far uso di acqua alla giusta temperatura
  7. Saper usare i prodotti in modo adeguato
  8. Far uso di guanti e un lavaggio accurato delle mani
  9. Avere la consapevolezza dei possibili rischi
  10. Possono essere trasmesse infezioni

Le tipologie d’intervento dell’operatore variano a seconda del grado di dipendenza della persona

  1. Persona autosufficiente ma non collaborante

 Stimolo alla persona a compiere ciò che può fare

  1. Persona parzialmente autosufficiente

Individuazione delle risorse della persona e di ciò che non è in grado di poter svolgere
Stimolo a fare e aiuto per ciò che on può fare

  1. Persona totalmente non autosufficiente


CLASSIFICAZIONE DELLE CURE IGIENICHE



PARZIALI                                                                       TOTALI

Igiene del capo                                                             Bagno  in vasca o doccia
Occhi                                                                            Bagno a letto
Orecchie
Naso
Bocca
Viso
Mani
Genitali
Arti inferiori







Precauzioni da tenere per ogni prestazione igienica



-          Proporzionare l’intervento al grado di autonomia della persona stimolandola alla collaborazione
-          Controllare lo stato di salute generale
-          Evitare correnti d’aria e garantire la sicurezza
-          Rispettare l’intimità garantendo la privacy ( paraventi o tendine)
-          Accertarsi che il materiale sia a portata di mano
-          Informarlo sulle operazioni che andremo ad effettuare ed osservare le sue reazioni prima, durante e dopo la prestazione
-          Osservare lo stato della cute
-          Utilizzare guanti monouso sostituendoli ad ogni pratica igienica
-          Lavare le mani all’inizio e alla fine dell’intervento


Elenco dei materiali che possono essere utilizzati


-          Piano di appoggio
-          Tela cerata-traversa
-          Catino-brocca-bacinelle
-          Detergente liquido-shampoo
-          Manopole, spugne personali
-          Asciugamani
-          Creme idratanti
-          Guanti monouso
-          Tamponi di garze, cotone
-          Spazzolino da denti
-          Dentifricio
-          Collutorio
-          Forbici per unghie
-          Bicchieri
-          Phon
-          Spazzole, pettini
-          Lamette monouso o rasoio elettrico
-          Schiuma da barba
-          Uro control
-          Padella
-          Pannoloni
-          Paraventi











CURE IGIENICHE PARZIALI

Igiene degli occhi


L’igiene degli occhi previene le infezioni e migliora l’aspetto fisico della persona. Le secrezioni incrostate, per esempio, non permettono alla persona di aprire bene gli occhi, sono una fonte di irritazioni e sono sgradevoli dal punto di vista estetico. La pulizia va fatta uno o due volte a giorno soprattutto se esistono processi infiammatori.

  1. Osservazione degli occhi della persona
  2. Spiegare alla persona la necessità dell’igiene, la sua collaborazione e la procedura che verrà eseguita
  3. Preparazione del materiale :
    • Garze sterili
    • Soluzione fisiologica o acido borico
    • Guanti sterili

La procedura corretta per la detersione della  zona palpebrale è detergere con movimento dell’angolo interno verso quello esterno, senza invertirne il senso, utilizzando un tamponcino di garza imbevuto di acqua distillata o soluzione fisiologica per ciascun occhio.


Procedura
Nella pulizia procedere dall’angolo interno verso l’esterno dell’occhio
Ripetere l’operazione cambiano sempre la garza
Se sono presenti incrostazioni:
Porre sugli occhi una garza sterili inumidita con acqua o soluzione fisiologica
Attendere circa 15 minuti poi rimuovere le incrostazioni facendo attenzione a non lesionare la parte.

Igiene del cavo orale

Le condizioni del cavo orale hanno un’importanza determinante sullo stato di salute della persona. I residui di cibo e la placca batterica rappresentano un pericolo per la salute del cavo orale.

1.    Osservazione della bocca della persona
2.    Presenza di protesi dentaria ed eventuali lesioni dovute ad essa
3.    Valutare le condizioni della gola


Aiuto alla persona che può fare da solo
Accompagnarlo al lavandino, se la persona è costretta a letto ma può fare da solo mettere un tavolino/telo di protezione/bacinella/bicchiere/collutorio/ spazzolino  e dentifricio.

Igiene della dentaria (dopo ogni pasto)
Incoraggiare la persona ad usare la protesi ( favorisce l’articolazione della parola, la masticazione, impedisce la deformazione delle gengive, migliora l’aspetto.
Togliere la dentiera e pulirla facendo uso dello spazzolino da denti e dell’apposito detergente utilizzando la tecnica per spazzolar i denti naturali. Riapplicare la dentiera e se non viene applicata per un certo tempo conservarla in un contenitore infrangibile riempito con acqua ed eventuali sostanze utili alla conservazione. Il contenitore deve essere etichettato in modo leggibile.



Igiene del naso

Particolare attenzione va prestata in caso di presenza di sondino naso-gastrico
Rimuovere delicatamente le secrezioni nasali con un bastoncino imbevuto di acqua o soluzione fisiologica
Prestare attenzione ad eventuali incrostazioni e a non inoltrarsi troppo lungo l’apertura nasale

Igiene delle orecchie

Non entrare all’interno delle orecchie ma limitarsi alla parte esterna facendo uso di un bastoncino bagnato con acqua o soluzione fisiologica.

In presenza di apparecchio acustico valutare il grado di autonomia della persona nel provvedere alla pulizia della protesi acustica
Togliere l’apparecchio e dividerlo dalle batterie
Pulirlo con acqua e asciugarlo
Rimettere le batterie e prima di reinserire l’auricolare pulire il padiglione dell’orecchio con un bastoncino

Igiene del viso

Materiale occorrente: manopola di spugna ad uso personale/catino/acqua
Tavolino,asciugamano sapone

Persona dipendente:
posizione distesa sul letto o semiseduta
disporre un asciugamano sotto il mento
se uomo, radere la barba e poi lavare, asciugare
nella rasatura porre attenzione a eventuali sanguinamenti o arrossamenti della pelle

Mani e arti superiori

Cura particolare deve essere posta al taglio delle unghie



Igiene dei piedi

Obiettivo: rimuovere lo sporco, gli odori sgradevoli e dare un senso di benessere
Frequenza: la pulizia dei piedi rientra nell’igiene quotidiana, preferibilmente prima di coricarsi o quando occorre. Il pediluvio è da preferire al semplice lavaggio perché aiuta la circolazione e costituisce un senso di sollievo

Osservare e riferire
Le alterazioni della cute
Le alterazioni della temperatura, il colore delle dita e delle unghie

Materiale occorrente:
Carrello, bacinella, sapone, sostanze emollienti, brocca con acqua, teli e cerata, tronchesine per unghie, guanti, asciugamani


Procedura

Persona parzialmente sufficiente

Far sedere la persona sul bordo del letto e immergere i piedi nella bacinella
Lasciare in ammollo per cinque-dieci minuti
Insaponare un piede  per volta e sciacquare pulendo bene gli spazi fra le dita
Se si può procedere al taglio delle unghie senza tagliarle troppo corte
Osservare l’eventuale presenza di qualche segno di patologia
Mettere se necessario un prodotto emolliente
Pulire e riordinare il materiale


Persona non autosufficiente

Proteggere il letto con  la tela cerata, mettere sopra una bacinella  e immergere il piede della persona uno alla volta, procedere poi con le stesse modalità e attenzioni sopraelencate. In molti casi trascurare la cura dei piedi può aggravare situazioni già compromesse da particolari patologie.


Igiene dei capelli

Obiettivi: rimuovere lo sporco, favorire la circolazione, contribuire all’immagine

Frequenza: la cura dei capelli prevede lo shampoo periodicamente, mentre la spazzolatura duo o più volte al giorno poiché questo stimola la circolazione rimuove la polvere e cellule di sfaldamento.


Osservare e riferire la presenza di ferite,escoriazioni, pidocchi




Persona indipendente

Materiale occorrente: shampoo personale, asciugamano, pettini, spazzole, altro
Indicare il bagno idoneo e controllare la situazione


Persona parzialmente dipendente

Materiale occorrente: brocca con acqua a giusta temperatura, cilindro se necessario, tela cerata, shampoo,pettine o spazzola personali. Asciugamani.

Portare la persona al bagno ed aiutarla a mettersi seduta davanti al lavandino
Proteggere gli abiti della persona, le orecchie con cotone, lavare con shampoo e sciacquare con acqua a caduta
Asciugare con gli asciugamani e  il phon
Pettinare secondo le indicazioni della persona


Persona dipendente (allettata)

Materiale occorrente: carrello, tela cerata, telo, brocca con acqua a giusta temperatura, cilindro secchio per raccogliere acqua sporca, bacinella, biancheria di ricambio,recipiente per rifiuti, oltre agli effetti personali, phon.

Informare e stimolare la persona alla collaborazione
Togliere i cuscini e la testata del letto lasciando la persona sdraiata senza cuscino
Porre la tela cerata e un telo sotto le spalle
Coprire le spalle della persona con la tela cerata
Posizionare la testa su una bacinella sagomata o su una tela cerata fatta ad imbuto per favorire il drenaggio dell’acqua
Mettersi i guanti
Proteggere le orecchie con un po’ di cotone
Porre il secchio per l’acqua sporca su di un piano o sul pavimento
Lavare i capelli e sciacquare
Avvolgere i capelli in un asciugamano, asciugare con phon, pettinare
Posizionare la persona e cambiare la biancheria se occorre
Riporre gli effetti personali
Pulire e riordinare il materiale


In caso di pediculosi

La forma più comune di parassiti che possono essere presenti sui capelli.
Segni sospetti: prurito, presenza di uova


Procedura

Materiale occorrente: sacchi idrosolubili per isolare la biancheria, soluzione apposita per il trattamento della pediculosi, biancheria pulita, cuffia monouso per proteggere i capelli dell’operatore, pettine e denti fitti, disinfettante per il pettine, tutto il materiale precedentemente elencato per il lavaggio dei capelli.

Mettersi i guanti e la cuffia
Spogliare la persona, coprirla con teli puliti, mettere la biancheria negli appositi sacchi
Lavare con shampoo medicato seguendo le indicazioni per il corretto utilizzo della sostanza
Sciacquare con acqua
Pettinare con pettine a denti fitti, asciugare con il phon
Cambiare la biancheria del letto riponendola nei sacchi idrosolubili
Rivestire la persona
Gettare la cuffia e lavarsi le mani con antisettico
Pulire e riordinare il materiale


Igiene della zona perianale

La pulizia della zona perianale è da farsi giornalmente, ogni volta che la persona evacua, nelle persone incontinenti ogni volta che la cute è venuta in contatto con le feci e urine, prima dell’inserimento di un catetere vescicale.

Procedura
La procedura può variare a seconda delle condizioni della  persona.
Chiudere porte e finestre
Isolare la persona con paraventi o tende per la privacy
Applicare sul letto telo o cerata
Chiedere alla persona se necessita di urinare o evacuare
Porre la padella
Versare nel cilindro acqua tiepida

Nella donna:
separare le grandi labbra con una mano e con l’altra pulire procedendo dall’alto verso il basso
Nell’uomo:
Retrarre il prepuzio per scoprire il glande
Pulire lo scroto, l’ano e infine l’area circostante
Sciacquare con acqua a caduta
Asciugare bene tamponando dopo aver tolto la padella
Togliere la tela cerata
Riordinare il letto
Riordinare il materiale utilizzato e il carrello
Osservare eventuali arrossamenti e altri elementi anomali
Particolare attenzione deve essere posta  in presenza di catetere vescicale procedendo con cautela nella zona del meato urinario dove è inserito il catetere.




CURE IGIENICHE TOTALI

Le cure igieniche totali, quando le condizioni della persona lo consentono, è sempre preferibili che siano svolte nella stanza da bagno che necessita di essere attrezzata in maniera tale da permettere  di effettuare il bagno  in vasca o la doccia anche a persona non autosufficienti, quando ciò non è possibile, gli operatori procedono ad effettuare il bagno a letto.

Bagno a doccia o in vasca   Persona autosufficiente

Ambiente:
Stanza da bagno
Assicurarsi che la stanza sia in ordine
Assicurarsi che la stanza, la vasca o il piano doccia siano puliti
Controllare che il sistema di chiamata sia funzionante
Controllare che la temperatura ambientale sia tra i 22°-25°
Controllare che la temperatura dell’acqua sia tra i 37°-38°
Segnalare che la stanza è occupata nel rispetto della privacy
Controllare il termine dell’operazione




Bagno in vasca            Persona semidipendente

La  persona semidipendente richiede all’operatore maggior impegno durante la pulizia totale. E’ pertanto  opportuno che il bagno sia effettuato nella vasca. I compiti dell’operatore sono sostanzialmente gli stessi elencati nella situazione della persona auto-sufficiente relativamente a :
preparazione dell’ambiente
preparazione del materiale per il bagno

Cambia invece l’aiuto diretto che l’operatore deve dare alla persona in rapporto a:
-          l’accompagnamento nella stanza da bagno
-          lo spostamento nella vasca
-          il lavaggio delle varie parti del corpo
-          l’asciugarsi e rivestirsi
-          il ritorno alla propria stanza da letto
-           
Bagno  a  letto             Persona dipendente

Viene fatto quando non è consentito né il bagno in vasca né la doccia a persone che a causa della loro malattia non sono in grado di farlo da sole. E’ importante, in questo caso provvedere frequentemente alle cure igieniche della persona per mantenere buone condizioni della pelle e per evitare l’insorgere di complicanze legate alla scarsa pulizia. 
E’ necessario pertanto la presenza di due operatori.

Ambiente
-          Controllare che la temperatura ambientale non sia inferiore a 22°-25° (chiudere porte e finestre)
-          Creare degli spazi intorno a letto per poter predisporre il materiale occorrente molto vicino agli operatori
-          Controllare la funzionalità del sistema di chiamata
-          Predisporre dei paraventi intorno al letto per rispetto della privacy della persona

Preparazione del materiale
Carrello completo di
-          Biancheria pulita per il cambio completo del letto/teli cerati
-          Brocca per l’acqua a giusta temperatura
-          Catenella/padella/tuba o secchio/sapone liquido
-          Guanti monouso/manopola o spugna personale
-          Asciugamani personale
-          Carrello per la biancheria sporca/recipiente per rifiuti

Collaborazione nella procedura
-          Lavarsi accuratamente le mani
-          Informare la persona sulla modalità, i tempi i movimenti che verranno richiesti invitandola alla collaborazione
-          Chiedere se ha necessità di evacuare e/o urinare
-          Mettere la persona supina
-          Togliere se possibile il cuscino
-          Togliere copriletto e coperta
-           Scalzare il lenzuolo superiore ai piedi del letto
-          Girare la persona sul fianco destro e poi su quello sinistro
-          Spogliare la persona
-          Coprirla con il lenzuolo fino alla vita e il torace con l’asciugamano

Fasi del lavaggio

  • Mettersi i guanti
  • Versare acqua nella catinella ed iniziare a lavare ed asciugare il viso, le orecchie, il collo
  • Lavare ed asciugare il petto e le ascelle
  • Coprire il torace
  • Mettere un asciugamano sotto i bracci lavando e asciugando alternativamente






  • Lavare immergendo le mani nell’acqua e asciugare
  • Girare la persona sul fianco destro e poi sul sinistro
  • Lavare e asciugare la schiena e successivamente l’addome
  • Verificare se necessario il cambio dell’acqua( fredda, sporca)
  • Mettere l’asciugamano sotto le gambe, lavare ed asciugare
  • Lavare ed asciugare accuratamente negli spazi interdigitali
  • Eseguire l’igiene della zona perianale (bidet)
  • Assicurarsi che la persona si senta asciutta
  • Rivestire e riposizionare la persona su richiesta
  • Procedere al taglio delle unghie
  • Riordinare gli effetti personali
  • Pulire e riordinare il materiale
  • Riferire eventuali alterazioni osservate

E’ di fondamentale importanza che gli operatori mantengano con la persona assistita una modalità di relazione continua tale da trasmettere rassicurazione, rispetto, attenzione, sicurezza.



Il cambio degli indumenti

Per vestire e svestire una persona non autosufficiente è necessario ricordare che se un braccio o una gamba hanno un deficit di movimento devono essere infilati per primi e sfilati per ultimi.

a)    Svestire una persona allettata ( 2 operatori)
La camicia, la giacca del pigiama, la maglietta vengono tolti, uno per volta, con la stessa procedura:
-          gli operatori fanno assumere alla persona una posizione seduta o l’aiutano quanto basta perché sia possibile raccogliere l’indumento da togliere dietro la schiena e tirarlo fino all’altezza delle spalle
-          gli operatori invitano la persona ad abbassare la testa ed a sollevare le braccia mentre fanno passare sopra la testa l’indumento
-          per ultime vengono sfilate dal davanti le maniche
-          i pantaloni vengono aperti e vengono fatti passare facendo sollevare il bacino della persona, abbassati fino alle caviglie  e  sfilati.

b)    Vestire una persona allettata ( 2 operatori)

-          Gli operatori aiutano la persona ad infilare le braccia nelle maniche dal davanti, raccogliendo ogni manica, infilandovi dal fondo la propria mano fino a prendere quella dell’assistito, quindi distendendo le maniche lungo le braccia
-          Gli operatori aiutano l’assistito ad assumere la posizione seduta, lo invitano ad abbassare la testa e a sollevare le braccia,mentre infilano la testa ( se l’indumento è chiuso) o fanno passare l’indumento dietro la schiena 8 modello a giacca), mantenendo la persona sollevata, distendono l’indumento dietro la schiena
-          I pantaloni vengono infilati da ambedue gli arti quindi gli operatori aiutano la persona a sollevare il bacino e portano i pantaloni fino alla vita.



IL BISOGNO DI ELIMINAZIONE

Gli apparati escretori per eccellenza nel nostro organismo sono l’apparato urinario e quello gastrointestinale. L’apparato urinario permette la formazione e l’eliminazione dell’urina mentre l’apparato gastrointestinale permette la formazione e l’eliminazione delle feci.
Apparato urinario
Ha la funzione principale di allontanare dall’organismo i liquidi in eccesso ed alcune sostanze di rifiuto ( acido urico, urea e altre sostanze tossiche). Ciò avviene grazie alla filtrazione del sangue, alla formazione dell’urina ed all’eliminazione di questa.
Lo svuotamento della vescica con la fuoriuscita dell’urina è detto minzione, esso normalmente è un atto indolore, provocato dall’accumulo di urina nella vescica stessa ed è sotto il controllo della volontà. Lo svuotamento si ha grazie alla contrazione delle pareti muscolari della vescica ed al contemporaneo rilasciamento dei muscoli dello sfintere vescicale.
Apparato gastrointestinale
Ha la funzione di convertire il cibo assunto in sostanze semplici (digestione), di assorbire i principi nutritivi necessari all’organismo, di raccogliere ed eliminare i rifiuti accumulati durante questo processo.
Lo svuotamento intestinale con l’eliminazione delle feci è detto defecazione. La defecazione  normalmente è un atto indolore, sotto il controllo della volontà che avviene quando la massa fecale arriva al retto e provoca lo stimolo. La defecazione si realizza grazie alla contrazione della muscolatura del retto  ed al rilasciamento degli sfinteri, agevolata dalla pressione addominale.


Fattori che influenzano l’eliminazione

Fattori psicologici:
depressione : diminuisce la motilità intestinale, può determinare stipsi
ansia: aumenta la motilità intestinale, può determinare diarrea
Età:
Nell’anziano la diminuita tonicità muscolare e lo scarso movimento può determinare stispi. La diminuita capacità vescicale può portare a minzioni più frequenti.
Dieta:
Bere molto aumenta l’emissione di urine e viceversa. Una dieta ricca di scorie aumenta la peristalsi intestinale e promuove l’emissione di feci più morbide e più facili da eliminare.
Fattori fisici:
l’immobilizzazione provoca l ‘ipotonia muscolare che influisce in termini di riduzione della attività intestinale ed urinaria.
Problemi ambientali:
la mancanza di privacy può provocare vergogna da parte dell’assistito. Egli tenderà ad ignorare lo stimolo. Questo provoca la permanenza del materiale fecale nell’intestino che continuando l’assorbimento dell’acqua renderà le feci sempre più dure provocando stipsi e alla lunga formazione di fecalomi.




Eliminazione urinaria

Urina

caratteristiche
Normali
Anomale
Quantità
1500-2000 cc
Poliuria(tanta)
Anuria (assenza
Oliguria (poca)
Colore
Giallo paglierino
Rosso
Color marsala
Torbido
Odore
Sui generis
Eventuali alterazioni in base a vari elementi

E’ di notevole importanza osservare e riferire ogni variazione dei caratteri delle urine attraverso gli strumenti di passaggio delle  informazioni fra operatori.

L’incontinenza urinaria

In linea generale, oltre agli interventi di igiene che l’operatore attua nei confronti della persona incontinente, tale problema deve essere affrontato in primo luogo con un intervallo di rieducazione, educando cioè la persona alla minzione(sintomo) ad intervalli regolari.

Possibili interventi:

-          Porgere la storta/padella o accompagnare in bagno ad intervalli regolari
-          Controllare l’assunzione di liquidi
-          Mettere la persona in posizione comoda
-          Ridurre l’uso dei pannoloni
-          Cambio frequente di questi ausili avendo cura di proteggere la pelle
-          Rispondere con sollecitudine alle chiamate
-          Mantenere la persona attiva sul piano sensorio (orientata nel tempo e nello spazio) incoraggiandola alla stima di sé e alla propria dignità allo scopo di evitare, specie nella persona anziana, atteggiamenti regressivi.



Situazioni particolari

Uso di condom, (o guaina, o uro-control, o profilattico )
Cambio quotidiano e corretta applicazione
Igiene del pene e cura della pelle


Eliminazione intestinale

Feci

caratteristiche
normali
anomale
Consistenza
Solida/semisolida
Esageratamente dura
liquida
Frequenza
Uno/due volte al giorno
Diarrea, stipsi, impedita per blocco intestinale
Colore
Marrone scuro
Verde
Rosso
Nero
bianco
Odore
Sui generis
Caratteristico della melena
Fermenti, putrefazione
Aspetto
Omogeneo
Cibi non digeriti, muco, pus, parassiti

Problemi dell’eliminazione intestinale

Diarrea: riferire il carattere delle feci, la frequenza
Aver cura dell’igiene della zona perianale della persona osservando eventuali arrossamenti
Far bere onde reintegrare i liquidi perduti

Incontinenza fecaleL(evacuazione non voluta) E’ l’incapacità dello sfintere anale a controllare l’emissione delle feci.
E’ un problema di grosso imbarazzo per la persona e l’operatore deve incoraggiare l’assistito a non considerare immodificabile la situazione.
Far leva sulla volontà della persona a voler controllare l’evacuazione
Evitare l’uso eccessivo di pannoloni perché arrecano disagio psicologico
Facilitare l’evacuazione mettendo la padella ogni 2/3 ore o all’ora nella quale la persona riferisce  di aver l’abitudine di evacuare
Non desistere di fronte agli insuccessi
Creare un rapporto con la persona tale che non si senta umiliato dalla particolare situazione
Fare un accurato controllo periodico ( anche di notte) sulla presenza di feci, accompagnato, se necessario, da un’adeguata igiene.

Stipsi : (stitichezza)E’ l’incapacità di avere un sufficiente svuotamento dell’intestino. Precisamente le feci sono poche, dure, secche e la defecazione è dolorosa.  La stipsi se non è secondaria a malattie dell’intestino è determinata da alcuni fattori:
-          Alimentazione povera di fibre
-          Insufficiente apporto di liquidi
-          Assenza di moto

Può essere necessario ricorrere a clisteri evacuanti, oltre che a controllare l’alimentazione e la idratazione.





Vomito

Violenta espulsione del contenuto gastrico attraverso la bocca da inversione della peristalsi o da ostruzione meccanica. Un rischio possibile è che esso possa essere aspirato nelle vie aeree.

Misure da adottare nel caso di un paziente che vomita:
§  Girare la testa del paziente di lato  o fargli assumere la posizione di sicurezza per evitare l’aspirazione
§  Mettere una bacinella sotto il mento
§  Togliere immediatamente il materiale emesso
§  Farle sciacquare la bocca per eliminare il sapore del vomito
§  Osservare le caratteristiche del vomito e riferire

Caratteristiche del vomito

Giallo o verdastro : presenza di bile
Fecaloide: presenza di feci
Sangue rosso vivo: presenza di ulcera gastrica
Color fondo di caffè: sangue digerito da ulcera del duodeno o tenue



IL BISOGNO DI ALIMENTAZIONE

Preparazione dell’ambiente e della persona per il pasto

-          Pulizia-ordine dell’ambiente
-          Eliminazione di ogni fonte di disturbo
-          Aiuto alla persona che è costretta a letto
-          Spostamento nella sala mensa delle persone che hanno necessità di essere trasportate con la carrozzina o accompagnate con altre ausili

Linee di comportamento:
-          Conoscenza delle diete di ogni paziente
-          Corretta presentazione dei pasti
-          Osservanza delle norme igieniche:

§  Lavarsi le mani, indossare una divisa pulita o un grembiale protettivo e la cuffia
§  Far attenzione a non tossire, starnutire sui cibi
§  Non portare le mani alla bocca, ai capelli
§  Non appoggiare i cibi e le stoviglie al di fuori dei contenitori o dei piani di appoggio
§  Toccare i piatti solo dall’esterno
§  Non portare il carrello dentro le stanze e chiedere alle persone di non avvicinarsi
§  Aver cura di non lasciare il cibo nell’eventualità dell’assenza prolungata ma  conservarlo in luogo adeguato






L’aiuto alla persona costretta a letto ma autonoma nell’alimentarsi

La persona che possa collaborare deve essere stimolata  a farlo
L’operatore aiuterà la persona ad assumere la posizione più idonea garantendole una maggiore autonomia
A seconda delle condizioni  della persona può essere assunta la posizione seduta, o in alcuni casi, quella laterale

Interventi
Verifica della necessità da parte della persona del bisogno di eliminazione
Aiuto nell’assumere la posizione a letto
Predisposizione dell’occorrente per il lavaggio delle mani
Predisposizione del tavolino da letto e degli oggetti utili per il pasto
Aiutare la persona nell’assunzione del cibo
Aiutare ad eseguire l’igiene del cavo orale al termine del pasto
Riordinare il letto e tutto il materiale utilizzato

L’aiuto alla persona non autosufficiente

Nelle situazioni particolari nelle quali la persona non può mangiare da sola è necessario che sia  l’operatore  a farlo seguendo alcune regole fondamentali.
-          Essendo una operazione che richiede tempo, avere fretta equivale a decidere di non far mangiare la persona
-          Comunicare alla persona che quel tempo esclusivamente dedicato al suo aiuto fa parte di un’attività normale prevista
-          Sedere accanto alla persona e seguire le sue preferenze nell’assunzione del cibo
-          Aspettare che la persona abbia deglutito prima di porgere un altro boccone o da bere
-          Accompagnare i gesti di aiuto dialogando con la persona 

Aiutare una persona a mangiare non è un atto banale, richiede all’operatore uno sforzo di conoscenza della persona assistita al fine di adattarsi alle diverse difficoltà che le limitano l’autonomia.

L’aiuto alla persona non autosufficiente

Nelle situazioni particolari nelle quali la persona non può mangiare da sola è necessario che sia  l’operatore  a farlo seguendo alcune regole fondamentali.
-          Essendo una operazione che richiede tempo, avere fretta equivale a decidere di non far mangiare la persona
-          Comunicare alla persona che quel tempo esclusivamente dedicato al suo aiuto fa parte di un’attività normale prevista
-          Sedere accanto alla persona e seguire le sue preferenze nell’assunzione del cibo
-          Aspettare che la persona abbia deglutito prima di porgere un altro boccone o da bere
-          Accompagnare i gesti di aiuto dialogando con la persona 

Aiutare una persona a mangiare non è un atto banale, richiede all’operatore uno sforzo di conoscenza della persona assistita al fine di adattarsi alle diverse difficoltà che le limitano l’autonomia.