PSICOLOGIA
LA PSICOLOGIA
La psicologia è la scienza che studia i
fatti psichici. La psicoterapia è una branca di essa e si occupa della cura dei
disturbi psichici attraverso l'uso delle parole. Anche la psichiatria si occupa
della cura delle malattie mentali, ma attraverso i farmaci ed è una
specializzazione della medicina.
LA PERSONALITA'
La personalità può essere definita come
il modo stabile di sentire, pensare ed agire di un individuo ovvero la modalità
prevalente e non attuale di interagire con il mondo.
La personalità si compone di due
aspetti, il temperamento ed il carattere: il temperamento è l'insieme di tutte
le caratteristiche che derivano dalle influenze genetiche e costituzionali presenti nella personalità. E' l'aspetto più
più biologico della personalità. Mentre il carattere è l'insieme di tutte le
caratteristiche apprese della personalità. E' l'aspetto più influenzato dagli
eventi di vita e dall'ambiente.
L'EMPATIA
L'empatia è la capacità di mettersi nei
panni con il ricordo di se stessi. Si costituisce di due momenti fondamentali,
l'immedesimazione nel mondo interno dell'altro, tentando di capire come si
senta al suo interno, e un distacco successivo e necessario per non farsi
inglobare nella sua esperienza. Il giusto distacco risulta funzionale per poter
svolgere al meglio il lavoro professionale. Empatia infatti non significa
identificarsi con gli altri ma tentare di capire come essi si sentano.
LA COMUNICAZIONE IN
PSICOLOGIA
La comunicazione in psicologia può
essere pensata come un processo di scambio che porta ad un influenzamento
reciproco tra due o più persone in un determinato contesto. Secondo l'approccio psicologico attraverso la comunicazione tutti
gli esseri umani creano e modificano le loro relazioni.
In ogni forma
di comunicazione c'è sempre un livello di contenuto ed uno di relazione.
Inoltre non si comunica solo con le parole. Anzi, frequentemente la cosa più
importante è ascoltare ciò che non viene detto. La comunicazione non verbale è
quel complesso sistema di segni che, insieme al codice linguistico,
contribuiscono al significato complessivo della comunicazione finale. La
comunicazione non verbale è più spontanea, meno controllabile e maggiormente
inconsapevole. Per questo, in molti casi, più “veritiera”. Quando comunicazione
verbale e non verbale sono in disaccordo (ad esempio dire “che bello rivederti”
quando in realtà non siamo contenti di aver incontrato quella persona) fa
scaturire una comunicazione non efficace e incongruente.
Un grave errore che si può compiere
nella comunicazione in psicologia è la squalifica conversazionale, ovvero il
cambiare argomento all'interno di una conversazione senza segnalarlo con
indicatori verbali o non verbali. Ciò crea nell'interlocutore la sensazione di
non essere ascoltato e compreso.
AGGRESSIVITA'- PASSIVITA'- ASSERTIVITA'
L'aggressività è la tendenza che molte
persone hanno di imporre il proprio punto di vista adottando la prevaricazione
sull'altro e non ascoltando. Le persone passive invece tendono a non ascoltare
se stesse e le proprie esigenze, hanno sempre paura di ferire gli altri e di
essere giudicate, non prendono mai posizione e non si esprimono mai.
La persona assertiva invece è capace di
esprimere in maniera adeguata le proprie idee, emozioni, richieste e desideri
rispettando però i diritti e le esigenze altrui. La persona assertiva non
esprime giudizi valutativi verso gli altri e formula le critiche in maniera
costruttiva e non offensiva. Non si sente obbligata a soddisfare desideri e
richieste che non desidera.
La psicologia si
occupa della persona e della personalità dell’individuo nei suoi fattori
biologici, psichici e sociali.
La persona è
dotata di razionalità che la rende simile agli altri e di spirito che la rende unica rispetto
agli altri.
La
comunicazione
L’essere umano ha bisogno di comunicare ed è attraverso
questa funzione che si sviluppa la relazione umana.
La comunicazione è un processo di scambio di informazioni e
di funzionamento reciproco che avviene in un determinato contesto.
La comunicazione in senso psicologico è UN PROCESSO CIRCOLARE dove lo scambio di stimoli e risposte (detti
feedback o messaggi) tra due o più soggetti ( emittente e ricevente) producono l’interpretazione.
I sei doveri della comunicazione sono:
·
Per l’emittente, la chiarezza,l’empatia (mettersi nei panni dell’alto) e la richiesta del feed back
·
Per il ricevente, domandare, ascolto attivo(ascoltare senza dare giudizi) e dare il feed back
I principali elementi che caratterizzano una buona attività
di ascolto, sono:
Capire cosa vuol comunicare l’emittente
Capire per quale scopo sta comunicando
Evitare di interpretare soggettivamente
Far capire che si è capito
Evitare di dare giudizio immediato
Le barriere
della comunicazione sono:
- dare ordini
- mettere in guardia
- moralizzare
- persuadere con la logica
- elogiare
- ridicolizzare
- interpretare
- consolare
- cambiare argomento
I livelli della comunicazione sono
tre:
Verbale,(il contenuto che si esprime attraverso le parole) Paraverbale (Tono e velocità del
volume della voce)e non verbale (linguaggio
del corpo)
Il linguaggio del corpo occupa il 70%
La voce il 20%
Il contenuto 10%
I principi della comunicazione sono:
·
è impossibile non comunicare;
·
ogni comunicazione ha un livello di contenuto e
uno di relazione
·
ogni comunicazione può essere simmetrica
(posizione di uguaglianza) o complementare (posizione di differenza, cioè di
inferiorità o superiorità rispetto agli altri)
·
ogni comunicazione è scandita dalla
punteggiatura
La percezione
E’ un processo che
elabora gli stimoli , la modalità in cui li riceviamo e come li elaboriamo per
determinare la mappa del mondo che in
ognuno di noi si manifesta con l’esperienza, la cultura, l’età e dallo stato di
salute
Per costruire un dialogo bisogna alternare
costantemente l’esposizione e l’ascolto
Quindi comunicare significa mettere in comune mappe del mondo diverse usando il fee back e la critica che può essere costruttiva
e distruttiva
Critica costruttiva Si focalizza sul problema, è
specifica, offre gli strumenti per la prossima volta, ha intenti formativi ed
offre sostegno ai modi di agire
Critica distruttiva Si focalizza sulla persona,
generalizza, parla del passato, ha intenti punitivi e provoca difese.
In Psicologia per definire i
principi di orientamento esistono 4
modelli fondamentali:
1) Il Modello psicodinamico : è
caratterizzato da processi di cambiamento durante la crescita, quindi
organizzazione e integrazione della persona secondo leggi e regole determinate
2) Modello comportamentale: è
caratterizzato dall’adattamento all’ambiente circostante.
3) Modello storico-culturale: è
caratterizzato attraverso il rapporto con gli altri nella realtà sociale.
4) Modello umanistico: è caratterizzato verso mete più alte di
autodeterminazione da raggiungere e il teorema di Maslow ne traccia le fasi nella scala dei bisogni.
Il comportamento umano
Gli elementi comuni a tutte le persone sono :
i processi cognitivi ,le
emozioni e la motivazione si differenziano
da persona a persona per la propria storia personale, età, stato di salute, cultura di appartenenza,
situazione sociale, esperienza, ecc.
Rientrano in questi processi:
·
L’attenzione
che mette a fuoco alcune parti della realtà e ne esclude altre
·
La
memoria è un elemento indispensabile
per l’apprendimento, è la capacità di conservare e ricordare eventi e conoscenze del passato, si distingue a breve termine che negli anziani è
spesso compromessa,e lungo termine che
conserva le informazioni per molto tempo
·
L’Apprendimento
, attraverso la motivazione raggiunge gli obiettivi e consiste nell’acquisizione o modifica della
conoscenza in cui la memoria è
l’elemento indispensabile.
·
L’emozione
è uno stato psicologico e fisico comune a tutte le persone e si avverte quando
si percepisce una situazione importante per il proprio benessere, sia esso
negativo che positivo. Si distingue in :
- primaria si presenta in coppia contrapposta (rabbia e
paura, tristezza e gioia, sorpresa e attesa)
- complessa
si presenta in maniera molto
personale da persona a persona ( l’amore, l’allegria, la vergogna, l’ansia, la
gelosia, la speranza, il perdono, l’0ffesa, il rimorso, la delusione….).
La scala dei bisogni di Maslow
Secondo la teoria di Maslow i bisogni della persona seguono
una scala in cui una volta acquisito un bisogno si avverte la necessità di
raggiungerne un altro. Quindi si guarda al bisogno più alto quando si è
soddisfatti di aver raggiunto il precedente.
·
Al primo livello della scala di Maslow troviamo
i bisogni di sopravvivenza e fisiologici
(fame,sete,necessità di un ricovero)
·
Al secondo livello della scala di Maslow
troviamo i bisogni di sicurezza e
protezione (tutela della salute e della vecchiaia)
·
Al terzo livello della scala di Maslow troviamo
i bisogni sociali e di appartenenza
(amore, affetto, amicizia, gruppo)
·
Al quarto livello della scala di Maslow troviamo
i bisogni di realizzazione e prestigio (stima e autostima)
·
Al quinto livello della scala di Maslow troviamo
i bisogni superiori e di crescita (
autorealizzazione)
Per scalare i sogni bisogna essere motivati, infatti
La Motivazione è il processo ed elemento principale che spinge l’individuo a
soddisfare i bisogni, modificare il comportamento e realizzare i propri sogni.
Meccanismi di difesa
Sono strategie mentali e di comportamento messe in atto per
difendere il proprio equilibrio psichico, fra i più comuni meccanismi si
elencano:
·
La rimozione non riconosce l’esistenza
dei desideri e dei ricordi
·
La negazione non riconosce l’esistenza di un
problema (strategia dello struzzo)
·
La proiezione si attribuiscono ad altri
atteggiamenti che riteniamo negativi
·
La razionalizzazione dare spiegazioni razionali delle
proprie idee più insensate o stravaganti
·
La sublimazione indirizzare su altri i nostri
interessi,
·
La regressione ci si rifugia in momenti
vissuti in passato di fronte a eventi traumatici
L’Autostima
L’autostima è uno stato mentale
in cui ci sentiamo e ci poniamo di fronte a noi stessi ed agli altri. Si fa
tutto per apparire positivi agli occhi del mondo circostante (ricerca del fed
back positivo)
L'autostima è il processo soggettivo e
duraturo che porta il soggetto a valutare e apprezzare se stesso tramite
l'autoapprovazione del proprio valore personale fondato su autopercezioni. La
parola auto-stima deriva appunto dal termine "stima", ossia la
valutazione e l'apprezzamento di se stessi e degli altri.)
L’assertività
L’assertività è affermare i
propri diritti, presentarsi positivi e dare la propria opinione senza riserve,
difendere la propria verità personale, le proprie idee, i propri diritti, esere
sicuri di se e far capire che gli altri si possono fidare.
L’anzianità
L’anzianità è una condizione di debolezza e il
suo adattamento a situazioni diverse le provoca disagio. L’età avanzata non provoca necessariamente
una decadenza delle facoltà fisiche e mentali, ma semplicemente una modifica
delle condizioni normali. Infatti nell’anziano si verifica un precario
adattamento a situazioni nuove per la perdita dell’intelligenza fluida e
una forte intelligenza cristallizzata dove si sono accumulate informazioni
e strategie maturate con l’esperienza.
Possono insorgere tuttavia patologie che
compromettono le capacità intellettive e le più frequenti sono:
Demenza , progressivo deterioramento delle capacità mentali (il
morbo di Alzheimer)
Stato di confusione, si presenta dopo eventi molto stressanti (es.
interventi chirurgici)
Effetti di istituzionalizzazione, si presenta quando la persona
viene inserita in una struttura da cui
deriva la diminuzione della personalità.
La relazione di aiuto
E’ il rapporto che si instaura
con l’anziano per sostenerlo a compiere da solo azioni programmate finalizzato
al mantenimento della fiducia nelle proprie capacità.
Il supporto alla persona si
articola in 5 punti:
1)
L’approccio
è importante che l’assistito abbia la sensazione di avere davanti
una persona disposta ad aiutarlo
2)
L’attenzione fisica cioè manifestare
interesse per la persona in modo spontaneo e senza distrazioni.
3)
Saper ascoltare è importante ascoltare
senza dare giudizi o consigli entrando in empatia con la persona da aiutare.
4)
Saper rispondere cioè valutare la
reazione dell’ assistito quando si
aspetta una risposta, usare tatto.
5)
Il
rispetto , mai compatire l’assistito o trattarlo con eccessiva familiarità,
aspettare che sia lui a manifestare il desiderio confidenziale.
Il burn out (bruciarsi)
Il ruolo dell’assistente di base è riconosciuto come elemento patologico, e si
manifesta:
·
deterioramento dell’impegno nei confronti del
lavoro
·
deterioramento dell’emozioni prima associate al
lavoro
·
adattamento alle eccessive richieste del
lavoro
Le fasi
del burn out
La sindrome si presenta con :
·
Entusiasmo
idealistico (motivazioni di assistenza verso gli altri)
·
Stagnazione
accettare carichi li lavoro insostenibili
·
Frustrazione sensazione di essere sfruttato o
inutilità del proprio lavoro, poco apprezzato dai colleghi, sfuggire al proprio
ambiente di lavoro.
·
Apatia
totale perdita di interesse per il proprio lavoro e indifferenza verso i
soggetti a cui siamo costretti di offrire aiuto.
Le cause del burn out
·
Scarto fra aspettative e realtà
·
Confusione delle storie personali degli
assistiti
·
Mancato riconoscimento dei motivi che fanno
scegliere la professione di aiuto
·
Organizzazione del lavoro, carichi di lavoro
eccessivi privi di equità distributiva , stressanti o dequalificanti
Sintomi del burn out
·
Perdita
di autostima
·
Riduzione
del senso di autorealizzazione
·
Fuggire dalle relazioni e comunicazioni
·
Perdita
dell’interesse del lavoro
·
Perdita
di autocontrollo
·
Riduzione
dell’empatia nei confronti degli assistiti
Conseguenze del burn out
·
Atteggiamento
negativo verso gli assistiti
·
Atteggiamento
negativo verso se stessi
·
Atteggiamento
negativo verso il lavoro
·
Atteggiamento
negativo verso la vita
·
Poca
soddisfazione sul lavoro e l’impegno verso l’organizzazione di cui si fa parte
·
Riduzione
della qualità della vita personale
·
Peggioramento
dello stato di salute.