LA MOBILITA’ SOCIALE A FIRENZE
A seguito del bando pubblicato lo scorso dicembre, che prevedeva un budget complessivo di 50 mila euro da destinare ai titolari di licenza taxi rilasciata dal Comune di Firenze per la trasformazione di auto da attrezzare al trasporto disabili e a seguito dei tre taxi che hanno usufruito dei fondi del Comune per suddetta trasformazione, il Sindaco Dario Nardella ha presentato il piano generale a favore dei disabili: un milione di euro per le famiglie con minori con gravi disabilità che devono fare grandi sacrifici, e al contributo, anche questo di un milione di euro, per le famiglie con anziani che hanno difficoltà legate alla disabilità." Con queste azioni concrete realizziamo tutti insieme una nuova sensibilità e una città più solidale”.
https://www.corrierefamiliare.com/
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Linee guida sul trasporto sociale in Toscana
Ogni anno vengono erogate 570mila prestazioni, l'obiettivo è uniformare le varie prassi. Gelli, presidente Cesvot: “È fondamentale coordinare al meglio enti e associazioni”.......
http://www.vita.it/it/article/2016/09/12/toscana-ecco-le-linee-guida-regionali-sul-trasporto-sociale/140713/
Il Terzo Settore e le organizzazioni che
ne fanno parte esprimono con il proprio impegno le migliori qualità per
aiutare le persone svantaggiate attraverso l'Accompagnamento Assistito inserito nel Programma di Sostegno Partecipato, ADA affronta il tema del trasporto sociale e del diritto
alla mobilità; per far luce su alcune criticità delle persone con problemi di mobilità,
può essere utile affrontare e lanciare alcune possibili soluzioni e
proposte.
Il fenomeno trasporto sociale a Firenze,
è stato più volte affrontato da operatori del settore, la realtà ha evidenziato
grosse
difficoltà da parte del volontariato a coprire l’intero bisogno di trasporto
sociale e di non riuscire a
soddisfare tutte le richieste, nonostante l'impegno economico a disposizione degli stessi.
Elementi insomma che fanno ben
riflettere sul ruolo e l’importanza del trasporto sociale e sulla necessità di investire in questo ambito e
rendere più efficace l’intervento, favorendo il lavoro di soggetti impegnati in questo campo.
Una delle principali criticità rispetto
al tema dell’accompagnamento e del trasporto sociale è rappresentata certamente
dalla difficoltà di tracciare e declinare una definizione, che ne fissi le caratteristiche e, di conseguenza, ne definisca il
valore aggiunto e i confini con le altre tipologie di trasporto. In questa
direzione una sentenza importante per tutto
il mondo del volontariato, che vede riconosciuta la specificità del servizio trasporto sociale:
"Onlus e imprese di assistenza, svincolate dalle regole Ncc"
Giudice di pace di
Cesena sentenza n. 1095 dell’11 novembre 2013.
Il
trasporto sociale può anche essere fornito in determinate occasioni (ad esempio
durante le elezioni per garantire il diritto al voto o in occasione di qualche
manifestazione/iniziativa,…). Il servizio può essere fornito o programmato sia
in forma collettiva che individuale, a seconda delle esigenze degli utenti e in
relazione alle diverse destinazioni."
La sopracitata definizione non pretende
certamente di essere “assoluta”, ma piuttosto si pone l’obiettivo di favorire e stimolare il confronto con il
Comune per affrontare e sviluppare un
pensiero condiviso. L'impresa ADA per quanto possibile tende a colmare parte di queste situazioni
e l’amministrazione locale può eventualmente riconoscere la necessità e
l’utilità sociale di sostenere l’utente perché possa più agevolmente fruire
della prestazione e soprattutto chiarire se:
- il servizio
alla persona che viene “accompagnata” nell’accesso
ad altri servizi, rappresenti una persona "trasportata" per un servizio
di mobilità, che va ad integrarsi con il trasporto pubblico e privato, oppure servizio di accompagnamento sociale di assistenza e supporto in linea con la sentenza sopra citata.
Il tema certamente connesso alla
definizione di trasporto sociale è quello dell’accompagnamento.
Nella grande maggioranza dei casi, come accennato in precedenza, chi fa
trasporto sociale svolge una vera e propria attività di servizio alla persona, accompagnandola sin davanti alla porta del
servizio e, spesso, aiutandola ad accedervi.
Dall’altro lato, soprattutto nell’ambito dei servizi rivolti alle persone
disabili, il trasporto rappresenta una parte
integrante del servizio stesso: infatti l’attività di sostegno rivolta alla
persona con disabilità inizia sin dal momento del trasporto (cioè quando la
persona disabile si stacca dalla famiglia) e il trasporto delle persone con
disabilità, in buona parte dei casi, deve essere realizzato con il supporto e
l’accompagnamento di operatori
qualificati.
Alla luce di queste considerazioni
quando si parla di “trasporto sociale”, non si può non tenere conto del tema dell’accompagnamento nelle sue
diverse tipologie. E’ necessario quindi operare una distinzione tra:
- servizi di
trasporto sociale che necessitano di un servizio di accompagnamento altamente qualificato
- servizi che
implicano un accompagnamento di
“base”, che può essere svolto anche da personale/volontari senza
specifiche qualifiche.
Soddisfacente invece le regole per l’accesso alle zone a
traffico limitato munite di telecamere, infatti la SAS consente alle imprese sociali che
fanno trasporto sociale l'accesso per raggiungere i punti di prelievo e/o di
destinazione degli utenti
Pur accogliendo positivamente quanto fatto negli ultimi anni dalle
Istituzioni per il sociale, il tema “trasporto sociale” presenta ancora forti criticità che, se non
adeguatamente affrontate, rischiano di acuirsi sempre più, a fronte
dell’aumento della domanda e del progressivo calo delle risorse umane ed
economiche disponibili.
Per evitare che questo accada è fondamentale una maggiore integrazione e coordinamento delle attività e degli interventi tra il pubblico e il privato sociale, quindi
è necessario porre forte attenzione rispetto a questo tema sostenendolo maggiormente, affinché venga rafforzato il
riconoscimento del trasporto sociale nei Piani per il Benessere a cui il Sindaco faceva riferimento.
Sulla
scorta di quanto sottolineato, ADA
propone quindi al Comune, di rafforzare
l'attenzione sul trasporto sociale e
di elaborare le proposte che giungono dal privato e dalle associazioni.
Giacinto
Tufaro