lunedì 13 agosto 2018

TRASPORTO SOCIALE , ACCOMPAGNAMENTO E DIRITTO ALLA MOBILITA'


LA MOBILITA’ SOCIALE A FIRENZE

 A seguito del bando pubblicato lo scorso dicembre, che prevedeva un budget complessivo di 50 mila euro da destinare ai titolari di licenza taxi rilasciata dal Comune di Firenze per la trasformazione di auto da attrezzare al trasporto disabili e a seguito dei tre taxi che hanno usufruito dei fondi del Comune per suddetta trasformazione, il Sindaco Dario Nardella ha presentato il piano generale a favore dei disabili:  un milione di euro per le famiglie con minori con gravi disabilità che devono fare grandi sacrifici, e al contributo, anche questo di un milione di euro, per le famiglie con anziani che hanno difficoltà legate alla disabilità." Con  queste azioni concrete   realizziamo tutti insieme  una nuova sensibilità e una città più solidale”.

https://www.corrierefamiliare.com/



Linee guida sul trasporto sociale in Toscana
Ogni anno vengono erogate 570mila prestazioni, l'obiettivo è uniformare le varie prassi. Gelli, presidente Cesvot: “È fondamentale coordinare al meglio enti e associazioni”.......

http://www.vita.it/it/article/2016/09/12/toscana-ecco-le-linee-guida-regionali-sul-trasporto-sociale/140713/

Il Terzo Settore e le organizzazioni che ne fanno parte  esprimono con  il proprio impegno le migliori qualità per aiutare le persone svantaggiate attraverso l'Accompagnamento Assistito inserito nel Programma  di Sostegno Partecipato, ADA affronta  il tema del trasporto sociale e del diritto alla mobilità; per far luce su alcune criticità  delle persone con problemi di mobilità, può essere utile  affrontare e lanciare alcune possibili soluzioni e proposte.
Il fenomeno trasporto sociale a Firenze, è stato più volte affrontato da operatori del settore, la realtà ha evidenziato grosse difficoltà da parte del volontariato a coprire l’intero bisogno di trasporto sociale e di non riuscire a soddisfare tutte le richieste, nonostante l'impegno economico a disposizione degli stessi.
Elementi insomma che fanno ben riflettere sul ruolo e l’importanza del trasporto sociale e sulla necessità di investire in questo ambito e rendere più efficace l’intervento, favorendo il lavoro di soggetti impegnati in questo campo.

Una delle principali criticità rispetto al tema dell’accompagnamento e del trasporto sociale  è rappresentata certamente dalla difficoltà di tracciare e declinare una definizione, che ne fissi le caratteristiche e, di conseguenza, ne definisca il valore aggiunto e i confini con le altre tipologie di trasporto. In questa direzione una sentenza importante per tutto il mondo del volontariato, che vede riconosciuta la specificità del servizio trasporto sociale

"Onlus e imprese di assistenza, svincolate dalle regole Ncc"

“Il trasporto sociale è un servizio di trasporto e accompagnamento di persone in condizioni di disagio (permanente o temporaneo), prevalentemente anziane o disabili o minori, prive di idonea rete familiare di supporto e/o non in grado di utilizzare i mezzi pubblici, finalizzato a garantire l'accesso a diverse tipologie di strutture (es. socio assistenziali, socio-sanitarie, ambulatoriali, centri diurni, istituzioni scolastiche, centri estivi, uffici, luoghi di lavoro,…) nonché alla rete di servizi socio-ricreativi ed aggregativi.
Il trasporto sociale può anche essere fornito in determinate occasioni (ad esempio durante le elezioni per garantire il diritto al voto o in occasione di qualche manifestazione/iniziativa,…). Il servizio può essere fornito o programmato sia in forma collettiva che individuale, a seconda delle esigenze degli utenti e in relazione alle diverse destinazioni."
La sopracitata definizione non pretende certamente di essere “assoluta”, ma piuttosto si pone l’obiettivo di favorire e stimolare il confronto con il Comune  per affrontare e sviluppare un pensiero  condiviso. L'impresa ADA  per quanto possibile tende a colmare parte di queste situazioni e l’amministrazione locale può eventualmente riconoscere la necessità e l’utilità sociale di sostenere l’utente perché possa più agevolmente fruire della prestazione e soprattutto chiarire se:
 - il servizio alla persona che viene “accompagnata” nell’accesso ad altri servizi, rappresenti una persona "trasportata" per un servizio di mobilità, che va ad integrarsi con il trasporto pubblico e privato, oppure servizio di accompagnamento sociale di assistenza e supporto in linea con  la sentenza sopra citata.

Il tema certamente connesso alla definizione di trasporto sociale è quello dell’accompagnamento
Nella grande maggioranza dei casi, come accennato in precedenza, chi fa trasporto sociale svolge una vera e propria attività di servizio alla persona, accompagnandola sin davanti alla porta del servizio e, spesso, aiutandola ad accedervi.  

Dall’altro lato, soprattutto nell’ambito dei servizi rivolti alle persone disabili, il trasporto rappresenta una parte integrante del servizio stesso: infatti l’attività di sostegno rivolta alla persona con disabilità inizia sin dal momento del trasporto (cioè quando la persona disabile si stacca dalla famiglia) e il trasporto delle persone con disabilità, in buona parte dei casi, deve essere realizzato con il supporto e l’accompagnamento di operatori qualificati.
Alla luce di queste considerazioni quando si parla di “trasporto sociale”, non si può non tenere conto del tema dell’accompagnamento nelle sue diverse tipologie. E’ necessario quindi operare una distinzione tra:
  • servizi di trasporto sociale che necessitano di un servizio di accompagnamento altamente qualificato
  • servizi che implicano un accompagnamento di “base”, che può essere svolto anche da personale/volontari senza specifiche qualifiche.
Soddisfacente  invece le regole per l’accesso alle zone a traffico limitato munite di telecamere, infatti la SAS consente alle imprese sociali  che fanno trasporto sociale l'accesso per raggiungere i punti di prelievo e/o di destinazione degli utenti

Pur accogliendo positivamente quanto fatto negli ultimi anni dalle Istituzioni per il sociale, il tema “trasporto sociale” presenta ancora forti criticità che, se non adeguatamente affrontate, rischiano di acuirsi sempre più, a fronte dell’aumento della domanda e del progressivo calo delle risorse umane ed economiche disponibili. 

Per evitare che questo accada è fondamentale una maggiore integrazione e coordinamento delle attività e degli interventi tra il pubblico e il privato sociale, quindi è necessario porre forte attenzione rispetto a questo tema sostenendolo maggiormente, affinché venga rafforzato il riconoscimento del trasporto sociale nei Piani per il Benessere a cui il Sindaco faceva riferimento.
 Sulla scorta di quanto sottolineato, ADA  propone quindi al Comune, di rafforzare  l'attenzione sul trasporto sociale e di elaborare le proposte che giungono dal privato e dalle associazioni.
Giacinto Tufaro